Perché Ita la tedesca piace al travel

Perché Ita la tedesca piace al travel
05 Luglio 10:00 2024 Stampa questo articolo

L’atteso ingresso di Lufthansa in Ita Airways ha avuto la benedizione della Commissione Ue e ora si entra nel vivo di un accordo che in tanti auspicavano.

Tra i primi commenti degli invitati più interessati a tali nozze, spicca quello di Marina Lalli, presidente di Federturismo: «Con il disco verde dell’Europa si chiude una storia durata 77 anni e si apre un nuovo capitolo, ma dispiace che un Paese a vocazione turistica come il nostro non abbia più una sua compagnia di bandiera. Possiamo comunque ritenerci soddisfatti che l’accordo, dopo lunghi negoziati, si sia concluso con un partner industriale di prestigio come Lufthansa che ci consentirà di sviluppare il traffico aereo con una maggiore offerta di collegamenti, migliorando la connettività aerea italiana».

«Le compagnie aeree – prosegue Lalli – rivestono un ruolo chiave nel favorire la forte crescita dei flussi turistici e sono da sempre sistemi fondamentali per lo sviluppo del territorio e per la sua promozione. Ci auguriamo quindi che l’operazione si possa chiudere al più presto con successo,  senza ulteriori rinvii».

Positivo ma prudente nelle prime valutazioni Pier Ezhaya, presidente di Astoi Confindustria Viaggi, che sottolinea: «Intanto, al di là delle evoluzioni future, è bene che la situazione sia giunta a una svolta. L’incertezza non è mai positiva per le aziende, sebbene Ita abbia comunque operato bene anche in questo interim prolungato. Per dire se sarà un bene anche per il nostro Paese bisognerà attendere ancora qualche tempo, ma certamente oggi esiste un tema dimensionale e di scala che Ita non poteva affrontare da sola e quindi l’essere confluita in un vettore di livello mondiale come Lufthansa è certamente positivo. Dovrà però ritagliarsi un ruolo ben preciso, pur all’interno di questo grande Gruppo, cosa che mi auguro succederà».

In attesa di tutto questo e del closing che avverrà tra circa quattro mesi, conclude Ezhaya, «salutiamo con soddisfazione il fatto che Ita si prepari a uscire da un assetto statale, che certamente rappresentava un’anomalia nel panorama europeo e un costo per gli italiani».

Anche per il settore Mice l’accordo Ita-Lh approvato dall’Ue è di buon auspicio. Lo evidenzia Tobia Salvadori, direttore del Convention Bureau Italia: «È risaputo come nella meeting industry l’accessibilità sia un elemento-chiave per il successo delle destinazioni. Confidiamo che questa operazione possa rappresentare una nuova opportunità per la crescita del nostro settore».

Le ricadute sull’offerta aerea in Italia e in Europa sono state poi evidenziate dal Presidente di Enac, Pierluigi Di Palma, che ci ha spiegato: «Da sempre abbiamo auspicato un’operazione di questo tipo per una compagnia aerea come Ita Airways, che per crescere al meglio con una flotta dimensionata doveva poter contare su un partner industriale solido: ora con Lufthansa che vanta oltre 700 aeromobili, forti alleanze con altri vettori e un network di collegamenti molto capillare ed efficiente, lo sviluppo di Ita è quantomeno ben pianificato. Se poi consideriamo che nell’universo Lufthansa gravita anche un vettore strategico come Air Dolomiti, impegnata a drenare traffico su scali tedeschi e che ora può contare su un hub strategico come Fiumicino, sono sicuro che la connettività aerea nel nostro Paese, come nel resto d’Europa, ne beneficerà in modo molto significativo».

Nella foto, inviata dall’ufficio stampa: Antonino Turicchi, presidente di Ita Airways; Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze; Carsten Spohr, ceo Lufthansa

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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