Davanti agli occhi, un attimo prima di salire a bordo, c’è modo di ammirarne lo scafo. Il primo della compagnia a non essere solo bianco. Il design è dell’artista tedesco Alex Flaemig e il concept dell’opera permanente è racchiuso in quel #savethesea sul fianco della nave. È il messaggio che lancia Msc Euribia, raffigurando fauna e flora del mondo sottomarino nelle nuance del blu sui suoi profili più esposti e inneggiando al rispetto del mare e dell’ambiente. D’altronde la dedizione agli oceani è già nel nome, Euribya, dea della mitologia greca arcaica, che utilizzava i venti, le condizioni atmosferiche e le costellazioni per dominare i mari.
A bordo – dalle divertenti sculture a tema marino in plastica riciclata alle tecnologie all’avanguardia per la gestione delle acque reflue e dei rifiuti – tutto è in linea con il percorso di decarbonizzazione intrapreso da Msc Crociere e che punta all’ambizioso obiettivo delle zero emissioni entro il 2050. La nuova ammiraglia green della flotta, fresca di consegna dai cantieri francesi di Saint-Nazaire (il 31 maggio scorso) e di battesimo a Copenhagen (l’8 giugno), ha alzato l’asticella sul fronte carburanti.
Seconda nave della compagnia di Gianluigi Aponte alimentata a gas naturale liquefatto (Gnl), il combustibile più pulito ed efficiente attualmente disponibile su scala globale, Msc Euribia ha preso il mare il 3 giugno lanciando il progetto pilota della prima crociera – da Saint Nazaire ad Amsterdam – a zero emissioni nette di gas serra. Una prova che le crociere ecologiche sono possibili già oggi, grazie all’utilizzo del biogas liquefatto (bio-gnl) di cui la compagnia ha acquistato 400 tonnellate. Il biogas è stato utilizzato, ha spiegato la compagnia, “con il sistema del mass balance, che rappresenta il metodo più economico ed efficiente dal punto di vista ambientale per ottenere i benefici del biogas rinnovabile. L’intera catena di approvvigionamento è stata pienamente conforme alla Direttiva Ue sulle energie rinnovabili (Red II) e ogni singolo lotto di bio-gnl prodotto è stato certificato dall’Iscc – International Sustainability & Carbon Certification”. E ancora, velocità e itinerario del viaggio inaugurale, sono stati studiati per ottimizzare la configurazione e i carichi dei motori, oltre che per ridurre al minimo il consumo di carburante.
Il test di Msc a bordo di Euribia è stato un invito a governi, produttori e al mercato ad accelerare sul fronte della disponibilità dei carburanti sostenibili. «La crociera a zero emissioni nette, la prima dell’intero settore, dimostra in massimo grado la serietà del nostro impegno sul fronte della sostenibilità – è stato il commento di Pierfrancesco Vago, executive chairman della divisione crociere del Gruppo Msc – Tuttavia non possiamo conseguire questi obiettivi da soli. Vista l’importanza assoluta dei carburanti alternativi per la nostra industria, e per gli altri settori della società, in ordine alla decarbonizzazione, dobbiamo lavorare tutti insieme per aumentare la disponibilità su ampia scala di combustibili alternativi. Da parte delle compagnie di crociera e del settore dello shipping, vi è richiesta di carburanti più puliti. Ma è necessario che governi, produttori e utenti finali collaborino e aumentino la disponibilità di carburanti così necessari e di nuove sorgenti di energia».
Intanto, già solo con l’utilizzo del gnl fossile, le emissioni di gas serra si riducono di circa il 20% e contestualmente vengono praticamente eliminate le emissioni di ossido di zolfo e particolato, oltre a ridurre quelle di azoto dell’85%. Msc Euribia, di fatto, è considerata la nave da crociera più performante al mondo, con prestazioni superiori ai più recenti requisiti dell’Energy Efficiency Design Index dell’Imo. Inoltre, è progettata per il futuro, ovvero è in grado di incorporare con facilità le prossime innovazioni sostenibili, come appunto i carburanti sintetici a zero emissioni e altri carburanti alternativi non appena saranno disponibili su scala.
È tempo di navigare ora. Stagione inaugurale estiva e inverno con itinerari in Nord Europa, visto che la nave soddisfa – ça va sans dire – i più severi standard internazionali dell’Imo (International Maritime Organization), standard baltico compreso.