by Gabriele Simmini | 30 Gennaio 2023 8:17
La crisi politica e sociale in Perù sta facendo registrare ingenti danni economici a tutto il Paese e al settore del turismo in particolare: continuano infatti il blocco di alcuni aeroporti e la chiusura a oltranza delle attrazioni turistiche[1], tra queste Machu Picchu e l’Inka Trail. La crisi ha messo in allerta anche gli attori del trasporto aereo regionale che temono ripercussioni sull’intera area latinoamericana.
Il governo peruviano ha infatti stimato che le perdite del turismo raggiungono i 25 milioni di soles (pari a 5,7 milioni di euro) al giorno in queste ultime settimane, dopo che il settore ha già visto andare in fumo oltre 250 milioni di euro tra il 12 dicembre e il 22 gennaio 2023, sempre a causa delle proteste nel Paese.
Ora, però, si aggrava il problema della connettività aerea dopo che nell’ultima settimana Iata ha stimato la cancellazione di oltre 1.000 voli che hanno causato disagi a oltre 140mila passeggeri. Nonostante ad oggi restino chiusi solo due dei quattro aeroporti bloccati la scorsa settimana (Juliaca y Jaén; mentre hanno parzialmente ripreso le operazioni Cuzco e Arequipa) l’intero settore del trasporto aereo latinoamericano è in allarme per le conseguenze di un caos prolungato nel Paese.
Più di un appello è stato diramato in queste ore da parte di Iata, l’associazione internazionale delle compagnie aeree, assieme ad Aci-Lac e Alta (organismi che rappresentano rispettivamente gli aeroporti e le compagnie aeree dell’America Latina e dei Caraibi), chiedendo il ripristino e la messa in sicurezza dell’intero sistema aeroportuale peruviano in tempi brevi.
A preoccupare le associazioni non è solo la crisi d’immagine e operativa del Paese, ma anche l’intero sistema di connessioni sudamericano. Negli ultimi giorni, infatti, le compagnie aeree hanno dovuto fronteggiare numerosi cambi di network e se la crisi continuerà il settore turistico potrebbe dover ridefinire anche la connettività della prossima stagione.
Il Perù è sede di alcune tra le più importanti destinazioni turistiche dell’intero Sudamerica, mete tra le più richieste dai viaggiatori internazionali. Molti tour operator globali, infatti, stanno ridefinendo l’offerta spostando i viaggi verso Paesi vicini come il Cile e l’Ecuador; di conseguenza le compagnie aeree devono iniziare a modificare il piano voli per i prossimi mesi.
Il ministro del Commercio estero e del Turismo peruviano, Luis Helguero, ha diramato le stime del governo sulle perdite in atto in occasione del dibattito parlamentare sulla crisi politica e ha sottolineato come il Perù puntava a una crescita annua del 27% del settore turistico dopo le perdite dovute alla pandemia, con una crescita «di quasi sette milioni di viaggi: cifra che faceva ben sperare per il ritorno ai livelli pre Covid entro il 2025», ha sottolineato Helguero.
Il ministro ha poi rilanciato un dato proveniente dalle maggiori agenzie di viaggi del Paese che vede un tasso di cancellazione dei viaggi nel Paese che supera l’86% (soprattutto nelle zone di Lima, Cuzco, Arequipa, Puno e Tacna).
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