A poche ore dall’annuncio del ministro dei Beni e delle Attività culturali, Alberto Bonisoli, di voler cancellare le domeniche gratuite nei musei, è stata lanciata una petizione online per contestare questa decisione.
In realtà Bonisoli, già nella serata di martedì, ha corretto il tiro precisando: «Ho ascoltato i direttori esprimersi riguardo le domeniche gratuite, registrando un’opinione unanime sulla necessità di superarle. I direttori avranno maggiore libertà di decidere dove e quando introdurre delle gratuità e ciò potrebbe avvenire in misura maggiore rispetto al passato, ma in modo intelligente. Le domeniche gratuite non tengono conto né della stagionalità, né dell’afflusso nelle diverse aree geografiche».
Intanto, in 48 ore si sono moltiplicate le reazioni. Oltre all’ideatore delle domeniche al museo, l’ex ministro Dario Franceschini, si sono levate voci autorevoli come quella del critico Philippe Daverio che definisce «una stupidità» la decisione di Bonisoli, aggiungendo che a questo esecutivo della cultura non frega niente.
Da parte loro, i parlamentari pentastellati della commissione Cultura di Camera e Senato hanno sottolineato come «concentrando un’enorme affluenza di pubblico in poche ore, le domeniche gratuite hanno posto pesanti criticità sia per il pubblico che per le opere: qualità della fruizione bassissima, messa a rischio dei beni museali, alterazione degli standard ambientali».
Nel frattempo la petizione va avanti, veicolata dal passaparola social.