by Redazione | 19 Marzo 2019 12:16
In programma più fondi pubblici e fondi strutturali Ue per gli investimenti, soprattutto nei piccoli aeroporti; più integrazione con l’alta velocità ferroviaria per aumentare l’accessibilità degli scali; un contratto di lavoro e una leva fiscale per il lavoro che garantiscano incrementi occupazionali stabili, una riduzione dei costi per le aziende, più sicurezza.
Il Sole 24 Ore anticipa le principali novità del Piano nazionale del trasporto aereo e degli aeroporti a cui il governo sta lavorando e che sarà oggetto della Conferenza nazionale del trasporto aereo[1], promossa e coordinata dal sottosegretario alle Infrastrutture e ai trasporti Armando Siri. Due giorni per rinnovare la politica di settore e risolvere alcuni problemi sorti negli ultimi anni.
Il quotidiano economico indica alcuni contenuti del documento che sarà alla base della conferenza. Tra i temi di certo ci sono le sorti di Alitalia. Ma, considerando che il settore aereo vale nel complesso il 3,6% del Pil e che è fondamentale per la competitività di un Paese, sarà aggiornato il Piano nazionale degli aeroporti.
«In un contesto economico sempre più improntato a logiche di globalizzazione dei mercati e di integrazione delle economie nazionali – si legge nella premessa – il trasporto aereo è motore di sviluppo essenziale per l’intera economia. Negli ultimi decenni la progressiva liberalizzazione del settore ha determinato profondi cambiamenti nell’intera filiera del trasporto aereo». La concorrenza ha portato infatti sia una crescita in termini di compagnie aeree, rotte, scali, passeggeri, che la modernizzazione degli scali; e anche nuove dinamiche tariffarie, cambiamento dei rapporti tra vettori e aeroporti, integrazione con l’alta velocità.
Saranno quattro i panel della discussione tecnica: trasporto aereo tra regolazione e mercato (con il rapporto fra le competenze dell’Enac e dell’Autorità di regolazione dei trasporti); innovazione tecnologica e sviluppo sostenibile; i protagonisti del trasporto aereo; sistema aeroportuale nazionale e reti aeroportuali.
Il focus è sul quarto punto, in cui si discuterà dell’implementazione del raccordo con l’alta velocità ferroviaria – per raggiungere gli standard indicati dalla Commissione Europea – e dei cambiamenti sulla politica degli scali minori. Finora, infatti, gli aeroporti nazionali sono stati rinnovati nelle infrastrutture soprattutto attraverso l’autofinanziamento da parte dei gestori aeroportuali; in questo quadro, agli aeroporti sotto il milione di passeggeri spetta attenzione maggiore ai fini di garantire l’efficacia del network e ciò si traduce nella destinazione a questi scali di maggiori fondi pubblici e fondi strutturali Ue, e anche nell’individuazione di modelli gestionali adatti a garantirne migliore organizzazione.
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