by Andrea Lovelock | 27 Giugno 2019 14:06
Mettere in rete porti, aeroporti e stazioni ferroviarie per farle diventare gate d’accesso al sistema italiano, creano un vero e proprio Polo per lo sviluppo del turismo insieme ai ministeri dei Trasporti e del Turismo, con un occhio già alle Olimpiadi invernali 2026 di Milano-Cortina. È questa la mission del Gruppo Ferrovie dello Stato illustrata oggi a Roma dall’amministratore delegato del Gruppo, Gianfranco Battisti, che ha fotografato lo scenario dell’immediato futuro.
«Partiamo da un dato emblematico, ovvero i 140 milioni di nuovi arrivi all’anno in Europa da qui al 2030 e l’Italia dovrà essere in grado di intercettare questa enorme domanda. E lo dovrà fare attraverso una Rete che possa anche ridistribuire questi flussi oggi concentrati nelle grandi città», ha detto Battisti in apertura della presentazione alla Stazione Tiburtina.
«Ferrovie dello Stato vuole investire su questa rete e realizzare un sistema che possa servire e far affluire questi flussi in Italia, ma non solo nelle grandi località ma anche in altre città del Paese. Il Piano industriale – che prevede investimenti per 58 miliardi di euro – ha una prospettiva di lungo periodo per soddisfare la mobilità ma anche i bisogni del turismo. Anche perchè ci sarà più mobilità nel mondo con oltre 2 miliardi di viaggiatori. Il 30% di questi saranno giovani: bisogna quindi adeguare anche la ricettività con gli standard adatti a questa clientela».
VERSO LE OLIMPIADI 2026. Proprio seguendo questa tendenza, infatti, Fs ha già venduto una sua location a Torino per realizzare un primo albergo per il settore young. Ma gli investimenti di Fs guardano già all’appuntamento delle Olimpiadi invernali 2026 di Milano e Cortina. «Il Gruppo sta già lavorando sia per la realizzazione del villaggio olimpico nelle aree Fs di Milano, sia al restyling della stazione ferroviaria di Calalzo (Cortina) mettendo in sicurezza anche le strade di montagna. A conti fatti uno sforzo, a tutto tondo».
Il villaggio olimpico, infatti, sarà realizzato nell’area dell’ex scalo di Milano Porta Romana, un soluzione che rientra nel progetto di riqualificazione dei sette scali ferroviari: Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo e San Cristoforo.
L’EVOLUZIONE DEL SETTORE. L’impegno di Fs, però, è anche sulla sulla ridistribuzione in periodi più lunghi dei flussi turistici. «Siamo la quinta potenza turistica per arrivi ma non dobbiamo parlare di volumi, bensì di marginalità delle imprese e di qualità dell’offerta turistica, che dovrà essere anche la più ampia possibile – rimarca Battisti – È bene evidenziare poi il peso specifico dei singoli comparti legati al turismo: su un totale 112 miliardi di euro, che è il valore dei consumi turistici, circa 13 miliardi sono legati al mondo dei trasporti, mentre quello dei servizi ricettivi vale 29 miliardi di euro e i servizi delle agenzie di viaggi e t.o. valgono 3,3 miliardi di euro».
Per l’amministratore delegato questo vuol dire valutare in termini economici anche le giuste strategie del settore. «A partire dalla percezione che stanno cambiando le modalità nella tipologia di vacanza: ci sono molti più short break e grande sensibilità al prezzo, con forte richiesta per una offerta di qualità nei trasporti e crescente richiesta di trasporto che unisca alta velocità e sostenibilità».
Una visione che ha ricevuto l’apprezzamento del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli:«La maggiore attenzione di Fs per pendolari e turisti è un segno molto positivo per la crescita sostenibile del Paese. Anche per l’estate si potrà avere come effetto un decongestionamento del traffico stradale. Con l’ingresso dei treni negli aeroporti e nei porti si sta creando finalmente una intermodalità che consentirà agli utenti l’acquisto di un unico biglietto per le varie opzione di transfer».
Anche il ministro delle politiche agricole, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, ha commentato positivamente la strategia di Fs. «Siamo in un momento storico per il nostro Paese e prossimi ad un salto di qualità per fornire un servizio a 360 gradi ai turisti italiani e stranieri che scelgono le nostre mete – ha sottolineato il ministro – Dobbiamo anche investire sulla destagionalizzazione che significa andare a cogliere le opportunità che arrivano dal Nord Europa che sfruttano i mesi di ottobre, marzo e aprile come momenti di vacanza».
Tra le opzioni e opportunità da cogliere sottolineate da Centinaio, c’è lo slow tourism. «Dal cicloturismo, che conta 7 milioni di praticanti, a quello rurale ed enogastronomico. Si tratta di una alternativa di qualità sulla quale bisogna lavorare insieme con Enit, imprese e Regioni».
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