Piano Rimpatri con voli Alitalia, la mossa del governo
Da sabato scorso l’Unità di Crisi del ministero degli Affari esteri ha fatto scattare la prima parte del Piano Rimpatri: si tratta di voli speciali con aeromobili Alitalia, in parte fermi sulle piste.
Iniziativa che, secondo l’associazione dei tour operator italiani Astoi, arriva in ritardo rispetto alle esigenze del comparto turistico.
È stata la stessa compagnia aerea nazionale ad aver confermato un “pieno coordinamento” con la Farnesina per riportare a casa migliaia di italiani incappati nel blocco dei voli da molti Paesi verso l’Italia. In particolare Alitalia ha comunicato di aver intensificato le frequenze su Londra, divenuto una sorta di hub di salvataggio per quei connazionali provenienti da destinazioni di medio-lungo raggio che convertono sulla capitale britannica per poter tornare nel nostro paese.
Proprio ieri la Farnesina ha approntato il Piano scattato con un Boeing 777 decollato alla volta delle Maldive per imbarcare i turisti italiani rimasti bloccato nelle varie isole; lo stesso aereo farà scalo a Il Cairo per rispettare i limiti di impiego degli aeromobili. Il rientro è previsto domani 17 marzo con circa 180 connazionali a bordo.
Altro scalo che verrà servito da Alitalia è New Delhi, così come verranno garantiti due voli al giorno su New York, sempre per consentire agli italiani provenienti da varie zone degli States di convergere nello scalo della Grande Mela.
L’aerolinea comunica inoltre che nei prossimi giorni verranno ancora assicurati, laddove non vi saranno restrizioni dell’ultim’ora, collegamenti da Bruxelles, Berlino, Francoforte, Monaco, Parigi, Algeri, Nizza e sul lungo raggio i voli da Miami, Buenos Aires e Tokyo, almeno fino al 17 marzo.
A tal proposito alcune associazioni di categoria di t.o. e adv hanno sollecitato le agenzie di viaggi di avvertire i propri clienti, soprattutto gli individuali, che ora è bene mettersi in contatto con le ambasciate ed i consolati italiani dei paesi dove si trovano bloccati, per segnalare le loro richieste di rientro e permettere così all’Unità di Crisi di aggiornare la lista di italiani da riportare nel paese.
Difficile stimarne il numero, anche perché oltre ai viaggiatori-clienti di agenzie, vi sono anche lavoratori stagionali e studenti che stanno cercando di rientrare nella propria città di residenza, seguendo ovviamente tutte le procedure di controlli sanitari che sono stati adottati negli aeroporti.
In tale caotica situazione si è poi innescata un’altra polemica a seguito dell’estemporanea iniziativa dell’europarlamentare leghista, Susanna Ceccardi, che sabato scorso ha noleggiato un pullman dall’Italia per recuperare 50 turisti bloccati a Barcellona, in arrivo dalle Canarie, accompagnata da un medico e dall’ex ministro del Turismo, Gian Marco Centinaio. Una iniziativa subito bollata da molte parti politiche come “irresponsabile e di puro avanspettacolo”.