Obiettivo raggiunto: l’appello di Federterme alla Regione Piemonte ha portato i suoi risultati; nelle prossime settimana sarà stanziato un bando da 1 milione di euro a favore del termalismo regionale.
La modulazione sarà doppia: 800mila euro andranno come contributo una tantum a fondo perduto (nel rispetto del de minimis) alle concessionarie delle fonti termali per il supporto delle attività ordinarie, la promozione delle riaperture stagionali e il ripristino dei flussi turistici; 200mila euro finanzieranno dei buoni utilizzabili dai turisti per la fruizione dei servizi offerti dagli stabilimenti termali, secondo l’esperienza di successo maturata con i voucher Vacanza Piemonte.
Per accedere al bando sarà necessario garantire l’apertura nel 2023 dei reparti di cure termali per almeno cinque mesi, anche non continuativi, che diventano almeno due nei casi degli impianti situati oltre i mille metri di altitudine.
La misura è stata inclusa in un emendamento alla Legge di Bilancio, che il Consiglio regionale si appresta a licenziare entro il mese di aprile, ed è rivolta alle 17 concessioni presenti in Piemonte: sei in provincia di Alessandria (quattro ad Acqui Terme, una a Voltaggio e una a Vignale Monferrato), tre in provincia di Asti (Agliano Terme, Castelnuovo Don Bosco e Nizza Monferrato), tre in provincia di Cuneo (Vinadio, Valdieri e Lurisia), una a Borgofranco d’Ivrea e quattro nel VCO (Bognanco, Premia, Crodo e Vanzone San Carlo).
La Regione Piemonte ha anche previsto altri 150mila euro a sostegno della ricerca di nuove fonti termali, a ulteriore valorizzazione di un comparto che storicamente rappresenta una delle tradizioni d’eccellenza del territorio.