Bowling e cinema al posto di profumi e borse griffate. L’effetto Covid si riversa anche negli spazi commerciali degli aeroporti: a Dubai si sta pensando seriamente di riconvertire gran parte dei negozi ormai vuoti all’interno dello scalo – che dispone di un’area commerciale di 36mila metri quadrati – in sale cinema e piste da bowling perché uno studio internazionale ha confermato la crescente tendenza degli utenti ad acquistare online ogni genere di oggetti che prima venivano acquistati nei grandi shopping center degli aeroporti.
Il ceo di Dubai Airports, Paul Griffiths, ha dichiarato che «occorre ripensare seriamente ad una radicale trasformazione nel medio-lungo termine degli spazi commerciali ospitati negli aeroporti poiché il trend degli ultimi sei mesi conferma la spiccata propensione dei passeggeri a disertare i negozi ed i centri commerciali all’interno delle aree aeroportuali, per evitare frequentazioni in luoghi di assembramento».
Dubai Airports sta anche studiando l’alternativa di un “catalogo digitale” da distribuire a bordo degli aerei che operano su Dubai, per indurre il passeggero ad un ordine d’acquisto online che poi verrà finalizzato, con consegna fisica dell’oggetto, all’arrivo in aeroporto. È una modalità che potrebbe salvare la micro-economia delle realtà commerciali in aeroporto.
Secondo uno studio della agernzia MicroMarket, infatti, solo negli scali degli Stati Uniti e del Canada il giro d’affari del retail aeroportuale nel 2019 si è attestato sugli 11 miliardi di dollari, oltre 9 miliardi di euro.