Più Sardegna per Ota Viaggi: new entry Torre Navarese
«Nel mercato turistico oggi la Sardegna sta vivendo una seconda giovinezza e resta per noi il principale business. Ecco perché continuiamo a investire e inauguriamo per la stagione estiva 2018 il Torre Navarese Beach Resort, nella località di Santa Maria Novarese, un quattro stelle di 140 camere». Così il direttore commerciale Ota, Massimo Diana, illustra le novità per l’isola del t.o. che riguardano anche i lavori di ampliamento del quattro stelle Cala Gonone Beach Resort, entrato nel portafoglio di gestioni della catena alberghiera italiana Club Esse e partner di Ota Viaggi.
Come ci tiene a spiegare lo stesso Diana, illustrando la strategia dell’operatore: «Rafforziamo i nostri rapporti commerciali e incrementiamo tra il 5 e l’8% il numero delle stanze rispetto al 2017, in controtendenza rispetto al mercato dell’ospitalità in Italia, dove con l’arrivo di tour operator esteri si è perso circa il 10% dei posti letto, con un conseguente incremento delle tariffe, che ad esempio in Sardegna crescono a doppia cifra».
Perché gli operatori stranieri nel nostro Paese sono già una realtà e quelli di casa nostra, per dirla non le parole di Diana, «non si sono ancora resi conto che lo scaffale del mercato alberghiero italiano si va assottigliando, c’è meno prodotto. Si sta perdendo anche l’occasione di proporsi all’estero in modo competitivo quando ci sarebbe bisogno di fare sistema, la filiera italiana deve fare rete. Una condizione che oggi resta ancora utopia».
Ota Viaggi conferma, poi, la strategia dell’advanced booking, «che funziona visti i risultati ogni anno sempre più in crescita. La prenotazione anticipata è un ottimo volano per recuperare il turista italiano, che gode davvero del fattore convenienza. Oggi circa il 50% dei nostri repeater prenota in anticipo le proprie vacanze». Principale target rimangono le famiglie, anche se, come sottolineato da Diana, a quelle tradizionali si stanno affiancando nuove tipologie di nucleo familiare e i professionisti del settore devono saper intercettare questi cambiamenti, perchè «l’offerta turistica deve saper essere anche flessibile».