Infrastrutture e mobilità: le Regioni dettano l’agenda al ministro Salvini

Infrastrutture e mobilità: le Regioni dettano l’agenda al ministro Salvini
27 Ottobre 12:45 2022 Stampa questo articolo

Approvate dalle Regioni e Province Autonome le proposte “strategiche” per i prossimi provvedimenti legislativi in materia di governo del territorio, mobilità e infrastrutture che costituiscono di fatto una sorta di agenda di lavoro per il neo ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Matteo Salvini.

Tra i temi evidenziati dalla Conferenza delle Regioni al presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, al governo e ai suoi ministri per le competenze d’interesse, figurano le risorse straordinarie per la compensazione dei mancati introiti tariffari 2021-2022 nel Tpl (Trasporto Pubblico Locale) conseguente alla crisi sanitaria Covid che ad oggi copre integralmente solo i mancati introiti (1,6 miliardi di euro) dal febbraio 2020 al gennaio 2021. Occorre quindi metter mano ad una copertura integrale dei mancati introiti tariffari del periodo successivo, stimati intorno ai 950 milioni di euro.

Altra priorità riguarda i maggiori costi energetici /carburanti: le aziende hanno registrato impennate anche importanti dei costi energetici e carburanti. Il fondo,  di circa 140 milioni di euro è assolutamente insufficiente, aggirandosi il reale fabbisogno del settore intorno alla cifra di circa 400 milioni di euro.

Le Regioni e Province autonome, poi, richiedono un tavolo di confronto permanente con il ministero dei Trasporti e quello dell’Economia sull’attuazione degli investimenti: per il monitoraggio dello stato di attuazione degli interventi finanziati con risorse del Pnrr, del Fondo complementare e di fondi nazionali e alla soluzione delle difficoltà registrate.

A completare le priorità indicate dalle Regioni una strategia congiunta per fronteggiare il previsto incremento di costi e adottare adeguate tutele per tutte le parti sociali nella gestione degli appalti.

Inoltre un Piano generale della mobilità ciclistica (Pgmc): ovvero una soluzione normativa delle principali criticità, già segnalate in sede di intesa, relative al tema della proprietà e gestione della rete ciclabile; istituzione di un Fondo di rotazione da destinare alle Regioni per la progettazione delle ciclovie nazionali; istituire presso il Mims una struttura organizzativa che si occupi di infrastrutture ciclabili a livello nazionale  e la proposta di legge in materia di rigenerazione urbana.

Infine, l’istituzione di un  Tavolo tecnico sui temi del paesaggio per affrontare delicati fra i quali la pianificazione paesaggistica regionale.

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