by Andrea Lovelock | 22 Novembre 2022 7:00
Assicurazioni e viaggi, sempre più binomio indissolubile dopo lo choc pandemico e i disservizi nel trasporto aereo registrati negli ultimi mesi che hanno indotto quasi tutti i viaggiatori-clienti ad accrescere la domanda di prodotti assicurativi a 360 gradi, ad alta copertura.
È il rapporto periodico di Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, a confermare per il terzo trimestre 2022 un accentuato trend di crescita nella vendita di polizze anche opzionali da abbinare a pacchetti-vacanza, con incrementi del +35% rispetto al 2019.
E secondo una recente indagine Europ Assistance Italia, la propensione a tutelare viaggi e vacanze si sta delineando in modo sempre più vistoso anche tra i giovani viaggiatori tra i 20 e i 35 anni con acquisto di polizze omnicomprensive. Per i tecnici del settore non si tratta soltanto di una tutela per la propria salute, ma anche di una forma di investimento per la buona riuscita della vacanza: una presa di coscienza rispetto al bene-vacanza.
Un epocale cambio di pensiero tra i consumer turistici italiani che sono sempre più disposti a pagare quote extra per garantirsi coperture ad hoc in casi di annullamento della vacanza, spese mediche, infortuni, e perfino per assistenza stradale o tutela per i familiari rimasti a casa e anche animali domestici. Non a caso, la gamma di prodotti assicurativi legati al mondo dei viaggi è ormai un compendio di accortezze e precauzioni.
Ora, secondo quanto comunicato da Ivass e da Banca d’Italia, nel nostro Paese prosegue l’attenta verifica della “thematic review” avviata già nel 2021 da Eiopa, l’European Insurance and Occupational Pensions Authority, sulle polizze viaggio; un monitoraggio capillare – Paese per Paese nell’Ue – che ha evidenziato la diffusione in tutta Europa di modelli di business problematici. In questo ambito l’Ivass, in concomitanza con la ripresa dei viaggi per il miglioramento della situazione pandemica, ha convocato tre imprese leader nel settore per valutare la robustezza dei processi cosiddetti “Product over sight and governance” (Pog), vale a dire il modello distributivo, la reattività delle imprese e le iniziative organizzative e di processo per la ripresa del business.
Da qui è emerso che le imprese hanno aggiornato la propria offerta assicurativa per venire incontro alle nuove esigenze dei viaggiatori nate dal Covid, inclusa la copertura sanitaria in caso di pandemia, e hanno eliminato le esclusioni previste, aggiungendo nel contempo garanzie opzionali legate alla pandemia, appunto (come, ad esempio, il rimborso di spese dovute alla permanenza in un luogo a causa del contagio).
Diverse imprese hanno rivisto anche gli accordi con la rete commerciale, che ricopre un ruolo centrale in questo business, riducendo i livelli massimi delle provvigioni. L’impegno del mercato assicurativo su questo fronte, emerso dal follow up, sembra trovare conferma nel fatto che nel 2021, dopo il picco del 2020 legato all’annullamento di viaggi a causa dell’emergenza pandemica, i reclami riguardanti il ramo assistenza hanno segnato una riduzione del 62,7%. Tendenza che dovrebbe essere confermata anche nel 2022, anno che, non essendosi ancora chiuso, è ancora al vaglio degli analisti.
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