Polverone sul Ristori Bis,
ma il Mibact difende il ben fatto
Dura reazione del Mibact alle critiche della Lega riguardo all’esclusione di agenzie di viaggi e tour operator dal decreto Ristori Bis. Si rivolge direttamente a Matteo Salvini il ministro Dario Franceschini: «Non devono avergli riferito – afferma – che il fondo per il ristoro di adv e t.o., creato con una dotazione iniziale di 25 milioni di euro dal decreto Rilancio, portato poi a 265 milioni di euro con il decreto Agosto, è stato ulteriormente finanziato con altri 400 milioni di euro dal decreto Ristori 1, rendendo così disponibile la cifra di 665 milioni di euro, comprensiva dei 40 milioni di euro destinati al ristoro delle guide turistiche».
E ancora: «I 625 milioni di euro a fondo perduto per i tour operator e le agenzie di viaggi costituiscono un ammontare significativo, per il quale è stata necessaria anche una trattativa a livello comunitario appena conclusa. Queste risorse – tiene a sottolineare il ministro – si sommano a tutte le altre forme di sostegno generali per le imprese, che hanno riguardato ovviamente anche adv e t.o., incluse le misure ad hoc introdotte da Decreto Ristori 2 come il credito d’imposta per locazione». Una misura, quest’ultima, estesa fino a dicembre e dalla quale era precedentemente escluso il turismo organizzato.
Prima di Franceschini, durante il weekend, era intervenuta anche la sottosegretaria Lorenza Bonaccorsi. «In un momento così delicato, con tante persone angosciate per il proprio futuro, bisognerebbe mettere da parte le sterili polemiche politiche. Spiace invece constatare che la Lega, attraverso il senatore Gian Marco Centinaio, continui a gettare benzina sul fuoco producendo ogni giorno ciniche fake news che hanno il solo obiettivo di cavalcare le giuste preoccupazioni degli operatori di uno dei settori più colpito dall’emergenza sanitaria», aveva detto la sottosegretaria con delega al turismo.
Nel fine settimana, anche Fiavet aveva mosso una sua critica nei confronti del governo riguardo la mancanza dei codici Ateco delle agenzie di viaggi negli allegati alle misure di ristoro: «Siamo stati pazienti fino all’ultimo, ma ora è il momento di dire basta – aveva detto la presidente Ivana Jelinic – Abbiamo avuto la comprensione per tutti i settori in difficoltà, perché il turismo, che ha perso quest’anno 23 miliardi di euro secondo l’ultima indagine Demoskopika, vive e coinvolge un indotto smisurato, e ha a cuore molti settori paralleli, ma adesso siamo al colmo».
«Questa dimenticanza non è tollerabile – aveva detto Jelinic – Sì ai sexy shop, ai tatuatori, ai dogsitter, ma a noi che portiamo a questo Paese il 13% del Pil, no. Voglio infine aggiungere che lo spropositato investimento sul Bonus Vacanze di 2,4 miliardi di euro, risultato chiaramente fallimentare, ci ha visto esclusi, rendendo insostenibile qualsiasi ulteriore fiducia nelle istituzioni da parte della nostra base, e mi vede, in qualità di presidente Fiavet, veramente amareggiata per questo spreco, per questo distacco dalla nostra realtà di aziende italiane, operose, civili, di cui si sta facendo strage».
Ma al polverone sul Ristori Bis, si aggiungono anche i property manager: «Da parte nostra c’è molta amarezza e delusione – afferma Stefano Bettanin, presidente di Property Managers Italia, associazione nazionale di categoria del turismo residenziale che rappresenta più di 600 aziende italiane e non solo, il quale segnala la disparità di trattamento fra codici Ateco – Se alcuni sono esclusi, i codici 55.20.21 hanno diritto a un ristoro del 150%, quota che però sale al 200% per i codici 79.90.19. Da qui la richiesta al ministero dello Sviluppo economico per un allargamento dell’elenco dei codici, includendo quelli che sono esclusi, e per l’uguaglianza del trattamento portando la quota al 200% per tutti».