by Redazione | 2 Dicembre 2022 13:49
Saranno oltre 12 milioni gli italiani in viaggio in occasione del Ponte dell’Immacolata, che quest’anno sarà “tricolore”, ovvero caratterizzato da viaggi e soggiorni domestici: è la previsione tracciata da una indagine di Federalberghi, realizzata con il supporto tecnico dell’Istituto Acs Marketing Solutions che rivela pure il ritorno alle prenotazioni effettuate con largo anticipo. Inoltre gran parte degli italiani decideranno di viaggiare nella propria regione, parsimoniosi nello shopping e come priorità nella motivazione delle loro vacanza avranno il relax, la buona compagnia, le visite nei patrimoni naturali e paesaggistici e nelle città d’arte del paese.
Segnali incoraggianti per lo stesso ministro del turismo, Daniela Santanchè che commenta: «I dati emersi dall’indagine di Federalberghi mettono in luce ancora una volta quanto il turismo sia trainante per l’economia nazionale e sottolineano un importante driver nelle scelte degli italiani: optare per il turismo interno di prossimità significa infatti non soltanto riscoprire l’Italia più autentica, spesso trascurata a favore di luoghi più esotici, ma significa anche alimentare le piccole e grandi realtà locali e sviluppare l’industria del turismo italiano, creando lavoro e occupazione. In una parola generare valore».
Gli ha fatto subito eco il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca che in merito alla ricerca condotta osserva: «Grazie a un calendario favorevole, con la festività dell’8 dicembre che cade nella giornata di giovedì molti italiani potranno concedersi una meritata vacanza. Ma il ponte dell’Immacolata è importante per tutta la comunità, perché genera un contributo importante per lo sviluppo del Pil e dell’occupazione.»
Fin qui le note favorevoli del calendario di fine anno, perché infatti lo stesso Bocca aggiunge: «Non saremo altrettanto fortunati invece in occasione delle festività natalizie. Sia il 25 dicembre che il 1° gennaio 2023 infatti, coincidono con la domenica. Da questo punto di vista, seppure soddisfatti della performance di questo ponte lungo, siamo prudenti nel cantar vittoria, in attesa di verificare che cosa accadrà in occasione del Natale. Gli elementi di maggior effetto che io ritengo siano da sottolineare hanno a che fare con un nuovo atteggiamento dell’italiano che viaggia. Alla tendenza già consolidata di restare nel proprio Paese, si aggiunge la rinnovata curiosità di imparare a conoscere fino in fondo il proprio territorio. Dai parchi, ai borghi, alle tradizioni enogastronomiche, ogni cosa è importante per consolidare la propria conoscenza di luoghi che si sono avuti sempre a portata di mano ma che, con l’esperienza della pandemia, sembrano diventati più interessanti».
«Certo – conclude Bocca – ancora una volta abbiamo dovuto guardare in faccia la realtà, e cioè che la stragrande maggioranza delle scelte sono state fortemente condizionate dal proseguire del conflitto in Ucraina e dai conseguenti e drammatici rincari energetici che stiamo tutti vivendo sulla nostra pelle. Si tratta di una criticità che grava enormemente sul sistema turistico ricettivo e richiede soluzioni tempestive per il bene di tutto il Paese».
Nel dettaglio la ricerca analizza tempistiche e modalità dei viaggiatori italiani dell’ultimo ponte dell’anno: il 94,1 % resterà in Italia mentre solo il 5,9% andrà all’estero (contro il 7,7% del 2021). Inoltre, Il 70,2% di chi resterà in Italia, si muoverà nella stessa regione di residenza. Chi resterà in Italia sceglierà in primis la montagna (28,5%), le località d’arte (27,8%), e le località di mare (13,1%). Seguono poi i laghi (5,3%) e le località termali (5%). Per chi andrà all’estero, le mete più ambite saranno le grandi capitali europee (76,5%).
Interessante anche il sentiment tra gli italiani rispetto alle decisioni legate al far vacanza o anche un breve viaggio: l’81,3% degli intervistati dichiara che le proprie decisioni sono state influenzate dall’inflazione e dal caro bollette. Altrettanto rilevante (79,8% dei casi) il conflitto in Ucraina. Mentre le motivazioni più forti tra chi ha deciso di concedersi comunque una vacanza, primeggia la ricerca del relax è il movente che spinge la maggior parte degli italiani (63,1%) a concedersi una vacanza in questo ponte. Al secondo posto in classifica (29,1%) è il desiderio di ricongiungersi con i propri familiari, seguito dalla voglia di divertimento (22,7%).
Sulle sistemazioni la ricerca rileva che la casa di parenti e amici (33,4%), insieme ad alberghi e villaggi turistici (28,9%) saranno gli alloggi prescelti dalla maggior parte dei vacanzieri; a seguire e, ben distanziati, i bed & breakfast (14,4%), le case di proprietà (9,2%), gli agriturismi (3,6%) e il soggiorno in appartamenti in locazione breve (2,2%). mentre la durata media del soggiorno sarà di 3,5 notti trascorse fuori casa e la spesa preventivata, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesterà sui 435 euro a persona (407 euro per chi trascorrerà la vacanza in Italia e 785 per andrà all’estero).
Tutto questo genererà un giro di affari complessivo che si attesterà su circa 4,14 miliardi di euro. Si tratta di un ulteriore contributo del turismo allo sviluppo del Paese, dopo che l’Istat nei giorni scorsi ne ha sottolineato il ruolo determinante per la crescita del Pil. E, come di consueto, la spesa dei turisti si distribuirà su tutte le componenti della filiera: il 29,6% del budget è destinato ai pasti, il 27,1% al pernottamento, il 22,3% ai viaggi e il 13,9% allo shopping.
Infine un interessante rilievo sull’approccio alle prenotazioni: il 43,4% degli intervistati ha dichiarato di contattare direttamente l’hotel per prenotare il proprio soggiorno (mediante il sito internet della struttura ricettiva, la posta elettronica o il telefono) mentre il 44,6% effettuerà la prenotazione tramite i portali. In occasione di questo 8 dicembre si è riscontrato un comportamento molto determinato sulle prenotazioni che sono state effettuate con largo anticipo: il 35,2% ha prenotato tre settimane prima e quasi un 30% ha prenotato con un mese di anticipo.
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