by Roberta Rianna | 30 Novembre 2017 15:50
Tecnologia, analisi dei dati, buone pratiche. Sono le direttrici dell’intesa tra cinque città italiane: Firenze, Milano, Napoli, Roma e Venezia. Ed è nel capoluogo fiorentino, a Bto 2017, che gli assessori di questi Comuni hanno siglato un protocollo di intesa sulla gestione dei flussi turistici, dopo aver gettato le basi a luglio con il primo incontro al Mibact. Una risposta all’allarme overtourism che già prende forma con le prime mosse che seguono le indicazioni dell’Unwto.
Si tratta della campagna #EnjoyRespect, che richiama i visitatori a un atteggiamento corretto, avviata da Venezia e ripresa da Firenze, e che arriverà presto negli altri comuni.
Forte di un finanziamento di una decina di milioni di euro, seguito al warning dell’Unesco, è proprio la città lagunare pioniere nelle nuove attività di gestione di turismo di massa.
«Abbiamo un budget a disposizione e possiamo dirci fortunati – ammette Paola Mar, assessore con delega al Turismo, che racconta – Stiamo implementando una cabina di regia con un sistema di contapersone, ma non c’è ancora una tecnologia che soddisfi la necessità di un feedback immediato. Siamo al lavoro, poi, su una segnaletica smart. E mentre sono allo studio strategie di mobilità alternative su Venezia, è attivo il bollettino del turista con aggiornamenti sulla città sul sito web e sulle pagine Twitter e Facebook».
Nel ruolo di padrona di case c’è Anna Paola Concia, assessore al Turismo di Firenze, che mette al bando la parola overtourism: «Si tratta più che altro di governare lo sviluppo di un’industria. Abbiamo rispolverato un vecchio protocollo per fare lobby».
Un fronte comune sollecitato la scorsa estate da Adriano Meloni, assessore al Turismo di Roma, che insiste: «Bisogna intervenire sulla qualità ricettiva per attrarre i flussi con intelligenza. Fondamentale il ruolo degli aeroporti, con Fiumicino che oramai è il migliore d’Europa».
Per Isabella Menichini, direttrice Turismo del Comune di Milano, sta nascendo un vero e proprio network: «E noi cinque, insieme, possiamo fare grandi cose. La sostenibilità nasce dalla collaborazione».
Da Napoli arriva l’assessore Gaetano Daniele, che ricorda: «Negli ultimi quattro anni i viaggiatori da noi sono più che raddoppiati. E questo boom convive con grandi gap infrastrutturali. Per fortuna, però, c’è una nuova infrastruttura che non risente della questione meridionale: parlo del web che, nonostante tutto, spinge i turisti verso sud».
Non restare rinchiusi nelle stanze del ministero è la priorità di Francesco Palumbo, direttore generale Turismo del Mibact, che richiama l’ingresso nel piano Industria 4.0: «Quello che serve, nel settore, sono innovazione e ricerca. Insieme a questi cinque comuni lavoreremo su un sistema uniforme di raccolta dati. Non dobbiamo sapere chi ha dormito in città, ma chi arriverà tra sei mesi, un anno o due». Con i big data che entrano ufficialmente nella cosa pubblica.
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