La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme Ue sugli aiuti di Stato, il piano italiano da 570 milioni di euro per incentivare le navi a utilizzare l’elettrificazione a terra – cold ironing – quando sono ormeggiate nei porti marittimi.
La misura contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra, l’inquinamento atmosferico e il rumore in linea con gli obiettivi del green deal europeo.
«Questo schema italiano da 570 milioni di euro incentiverà gli operatori navali a utilizzare l’elettricità di terra anziché l’elettricità prodotta a bordo da combustibili fossili – ha dichiarato Margrethe Vestager, commissario europeo per la Concorrenza – Con questa misura, l’Italia contribuirà all’ambizioso obiettivo dell’Ue di ridurre le emissioni dei trasporti di almeno il 90% entro il 2050, garantendo al tempo stesso che la concorrenza non venga distorta.
L’Italia aveva notificato alla Commissione Ue l’intenzione di adottare un programma da 570 milioni di euro per incentivare gli operatori navali a connettersi alle infrastrutture elettriche di terra quando sono ormeggiati nei porti marittimi per alimentare servizi, sistemi e apparecchiature di bordo. Programma che durerà fino al 31 dicembre 2033.
L’aiuto assume la forma di una riduzione fino al 100% dei cosiddetti “oneri generali di sistema”. Tali oneri sono inclusi nel prezzo dell’elettricità e mirano a finanziare determinati obiettivi di politica pubblica, compresa l’energia rinnovabile.
La riduzione si tradurrà in un prezzo dell’elettricità più basso per gli operatori navali al momento dell’acquisto di elettricità da terra e ne porterà il costo a un livello competitivo con quello di produzione di elettricità a bordo attraverso motori alimentati a combustibili fossili. Riducendo il costo dell’elettricità di terra per le navi, la misura incentiverà gli operatori navali a optare per una fornitura di energia elettrica più rispettosa dell’ambiente, evitando così significative emissioni di gas a effetto serra, inquinanti atmosferici ed emissioni acustiche.
Inizialmente la riduzione riguarderà il 100% degli oneri generali di sistema. L’Italia si è impegnata a istituire un meccanismo di monitoraggio annuale per verificare la differenza tra i costi effettivi di acquisto di elettricità a terra e i costi effettivi di autoproduzione di elettricità utilizzando combustibili fossili a bordo e adeguerà di conseguenza il livello degli aiuti.