Nonostante gli ultimi solleciti da parte di Fto, riguardo la legittima richiesta di entrare a far parte di Apjc Italia, Iata non dà alcuna risposta alle istanze della federazione.
“Perché Iata continua a ignorare le richieste di chi rappresenta la quasi maggioranza delle agenzie che gestiscono le emissioni di business travel in Italia?”. È la domanda su cui poggia la riflessione di Alfredo Pezzani, componente Confturismo-Confcommercio del gruppo di lavoro Trasporto aereo di Ectaa e responsabile della commissione trasporti di Fto.
«Nell’ultimo anno, e nei prossimi a venire, si dovranno discutere numerosi regolamenti che sono alla base delle nostre attività – commenta Pezzani – Si veda la Review of Regulation 80/2009 – Crs Code of Conduct, oppure la Review of Regulation 1008/2008 – Air Services Regulation. O, ancora, l’imminente implementazione del NewGen Iss con la conseguente revisione dei local financial criteria e di un’altra serie di parametri che condizioneranno pesantemente la vita degli agenti di viaggi».
Alfredo Pezzani non è assolutamente concorde “su quanto espresso da alcuni membri dell’Apjc riguardo l’inutilità delle riunioni e sull’impossibilità di poter influenzare o intervenire su decisioni prese centralmente o localmente”, si legge nella nota divulgata dall’associazione del presidente Luca Patanè che vede alla direzione Gabriele Milani.
«Quello che vediamo dalle esperienze di alcuni Paesi europei, condivise nelle varie riunioni di Ectaa, è che quando il panel è ben rappresentato e c’è desiderio di collaborare si sono adottate delle soluzioni locali che sono state apprezzate e hanno portato vantaggi ad entrambe le parti; il tutto in un’ottica win-win e non esclusivamente con un approccio top-down come Iata ci ha abituato negli ultimi anni», aggiunge Pezzani.
«Un altro tema come quello della revisione dei Bsp Financial Criteria deve essere, da reso Iata, assolutamente discusso e condiviso dal team Apjc locale. Non a caso la recente fuoriuscita della completa rappresentanza delle agenzie di viaggi in Spagna ha fatto tanto clamore, e ora la Iata sta cercando di riportare gli agenti al tavolo della discussione», conclude Pezzani, che lancia un chiaro messaggio a Iata: «chiedere di far parte di Apjc è più che lecito, nel nostro caso ampiamente dimostrato dai volumi dei Bsp gestiti dai vari associati Fto, ma il silenzio sta diventando offensivo nei confronti di chi oggi è ancora il principale canale di vendita dei vari vettori aerei».