È convocata per martedì mattina alle 11, davanti alla sede del Mibact, la protesta delle guide turistiche organizzata da Federagit – Confesercenti Roma. Il motivo? L’ipotesi di riforma del settore che potrebbe essere sancita da una delle prossime riunioni della Conferenza Stato-Regioni, di fronte a cui, “viste le proteste delle associazioni di categoria e dei sindacati, il ministro Dario Franceschini ha voluto prendere una pausa di riflessione e ha rinviato la firma per valutare meglio la questione”, scrive il sindacato.
Per Federagit “l’intesa Stato-Regioni è una forma del tutto inadeguata per regolamentare la professione di guida turistica” perché “una professione deve essere disciplinata da un’apposita legge dello Stato”. La categoria contesta l’estensione a tutte le Regioni del sistema toscano dei corsi di formazione privati abilitanti. Tale sistema prevede corsi ancorati all’esame finale svolto all’interno dell’ente formatore privato. “Dall’approvazione dell’intesa partiranno corsi in tutta Italia e gli esami di abilitazione per guida saranno in mano a enti privati. Federagit – prosegue la nota – chiede esami di abilitazione svolti mediante bando pubblico, fuori dal sistema di enti formatori privati. Inoltre la professione di guida deve essere considerata una professione intellettuale, la sua qualificazione deve essere di alto livello. Riteniamo che il titolo di studio per l’accesso all’esame di guida deve essere almeno una laurea triennale”.
E ancora: “No ai corsi obbligatori effettuati da enti privati. Per i candidati di madrelingua non italiana deve essere richiesta un’ottima conoscenza dell’ italiano. Sì all’urgente definizione della guida specializzata e dei siti di particolare interesse storico, artistico e archeologico per i quali occorre una specifica abilitazione (in applicazione della legge 97/ 2013, articolo 3, comma 3). Le guide turistiche ricadono sotto la Direttiva Europea Professioni e non sotto la Bolkestein”.
Come è stato garantito ad ambulanti e balneari, Federagit chiede “almeno un rinvio dell’applicazione della Bolkestein“.