Protocollo outgoing, ricomincio da quattro
Maldive, Santo Domingo, Mauritius e probabilmente il Mar Rosso egiziano. Dovrebbero essere queste le quattro destinazioni test per la ripartenza dell’outgoing e del lungo raggio esotico. Mete che hanno sempre rappresentato grosse fette di fatturato nella winter di t.o. e agenzie di viaggi e che – entro massimo 10 giorni – dovrebbero riaprire grazie a un comune protocollo anti Covid.
È quanto emerge dal tavolo tecnico al ministero della Salute, annunciato durante l’ultima manifestazione di piazza, i cui contenuti sono stati subito condivisi su Facebook dalla presidente di Maavi, Enrica Montanucci, presente all’incontro con Astoi, Assoviaggi, Aidit, Fiavet e Fto, oltre a Ibar e a una rappresentanza Neos per le compagnie aeree. Un vero e proprio pool outgoing.
Esigenza comune – perseguita anche attraverso l’istituzione di un tavolo permanente – quella di muoversi con rapidità nella direzione di riaperture definitive. Obiettivo perseguito stilando un protocollo, che sarà suggerito dal ministero stesso e su cui le associazioni potranno intervenire apportando le necessarie modifiche. Protocollo che dovrà poi essere valutato e approvato e che prevedrà, con tutta probabilità, l’obbligo di green pass, tampone negativo e l’utilizzo di voli Covid tested con scali sicuri, tali da garantire una sorta di travel bubble.
Oltre alla riunione al ministero della Salute, le associazioni sono state ricevute anche dal ministero del Turismo. Questione in ballo: un nuovo round di sostegni economici, tema su cui ci potrebbero essere risvolti a fine settembre. Tali aiuti, insieme alla riapertura delle destinazioni invernali, potrebbero garantire la sopravvivenza di molte aziende del travel.