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Pubblicità, cresce (anche) la stampa specializzata

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Impennata negli investimenti pubblicitari in Italia. Secondo l’Upa (Unione Pubblicitari) nel 2024 la spesa per la pubblicità segna una crescita del +5,8% e, in considerazione degli ordini già espletati e quelli prestati sino alla fine del 2024, si tratta di un aumento pari a circa 600 milioni di euro, per un totale di 10,5 miliardi.

A trainare questo marcato trend di crescita hanno contribuito i grandi appuntamenti sportivi (vedi le Olimpiadi di Parigi) e i grandi eventi musicali (uno su tuitti il tour di Taylor Swift).

Nella disamina relativa ai canali prescelti dagli investitori pubblicitari e le relative quote di mercato, spicca  il dominio dei canali digital, con il 52% di share seguiti dalle Tv con una quota del 34%. A seguire l’out of home (5,7%) e la stampa nazionale e specializzata con una quota del 5%.

Come rilevato dalla stessa Upa, ormai è in atto una rivoluzione: in tempi rapidissimi cambiano le modalità di inserzione e si passa dai video – sempre molto richiesti – ai messaggi audio, si sfruttano i podcast e si investe molto anche sugli advertorial.

Nuove mode e modi di fare pubblicità che permettono di diversificare e personalizzare le audience, o meglio l’universo di utenti e consumatori che si vogliono raggiungere. Anche in ambito prettamente turistico.

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