Viaggi stellari e voli per lo spazio non più in partenza solo dal famoso Kennedy Space Center Di Cape Canaveral, Florida, ma anche, in un futuro non troppo lontano, da Grottaglie, in Puglia, dove sta vedendo luce il progetto dell’unico Spazioporto italiano che – come anticipato qui – sarà realizzato proprio nell’infrastruttura tarantina.
L’annuncio ufficiale è stato dato durante laa terza e ultima giornata del Mam – Mediterranean Aerospace Matching 2024 con un video di poco più di 2 minuti in cui Aeroporti di Puglia ha presentato il progetto dello spazioporto realizzato da un’Ati che vede come capofila Adr ingegneria.
Lo spazioporto di Grottaglie – che secondo le linee guida dettate dell’Enac deve essere un’infrastruttura con un insieme di caratteristiche come edifici, installazioni, impianti che rendono possibile il lancio, il rientro e le relative operazioni a terra e in volo di un veicolo suborbitale – sarà un hangar di 8.000 mq collegato a un centroservizi polifunzionale di 5.000 mq.
L’hangar progettato è una struttura di grande dimensione, racchiusa da un guscio esterno di geometria di matrice parametrica con struttura in acciaio reticolare studiata e sviluppata attraverso un calcolo parametrico. Il volume, nel suo complesso è idoneo ad accogliere un aeromobile del calibro del Boeing 747-8. Di fronte a questa struttura, si trova l’ampio piazzale di sosta degli aeromobili.
L’edificio polifunzionale, o visitor center, la vera anima della struttura, ospiterà un museo, un centro di ricerca e un incubatore di startup. Attraversato il portale centrale, gli ospiti saranno accolti da uno spazio a doppia altezza, che tramite l’ampia vetrata di fondo, offrirà una vista panoramica del piazzale con le navicelle e gli aeromobili.
Il visitor center sarà collegato tramite un tunnel all’hangar e da qui proseguirà il percorso emozionale per i visitatori che attraverso una lunga salita, in un’atmosfera suggestiva, accompagnati da filmati immersivi, arriveranno a una terrazza-osservatorio interna all’hangar dove grandi oblò, ispirati alle forme aeronautiche, consentono ai visitatori di ammirare le navicelle e gli aeromobili all’interno dell’hangar stesso.
«Spazioporto per noi è una promessa mantenuta – ha dichiarato Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia – Quando la Regione si è impegnata sul progetto, non erano in molti a crederci. Da questo punto di vista, siamo stati i pionieri. Non possiamo che ringraziare l’Enac per il lavoro straordinario che ha fatto assieme ad Aeroporti di Puglia, che pure sono stati essenziali. L’edificio ha la possibilità di ospitare anche gli aerei di massima dimensione. Il colore di questo importante segno di architettura, rame metallizzato, poi, si coniuga straordinariamente con il verde degli ulivi».
Un progetto fortemente voluto dal generale dell’Aeronautica Roberto Vittori, astronauta dell’Esa. «Sono stato proprio io a spingere per l’accordo iniziale tra Enac e Faa nel 2014 – ha spiegato – L’idea è nata quando volavo con lo Shuttle e, valutando la prima opportunità di atterraggio d’emergenza, si pensava all’Europa, a Francia e Spagna. Mi chiesi: perché non l’Italia, dove abbiamo le migliori condizioni climatiche e geografiche? Dovevamo superare questo ostacolo e avere nel nostro Paese uno spazioporto, che potesse essere anche altro. Grottaglie si è attestata come scelta migliore perché enti locali e università hanno fatto la loro parte, capendo le potenzialità del volo suborbitale, che è cosa diversa dal volo spaziale ed è l’evoluzione naturale dell’aeronautica: volare da Bari a Tokyo in un’ora e mezza, o decollare da qui, lanciare un satellite e riatterrare, questo è il futuro ed è per questo che siamo qui».