Nel 2023 sarà inaugurato il volo più lungo di tutti i tempi, con un aereo della compagnia australiana Qantas che percorrerà oltre 17mila chilometri in 22 ore.
Alan Joyce, amministratore delegato del vettore australiano, conferma al Corriere della Sera il suo impegno a tentare per primo «l’ultima frontiera del trasporto aereo», cioè il volo senza scalo dalla costa orientale australiana – Sydney, Melbourne – prima a Londra, poi a Parigi e magari anche a Francoforte. Al momento non pensa all’Italia: «I flussi tra i due Paesi non sono sufficienti a giustificare la rotta», spiega.
L’aereo avrà quattro blocchi di sedili, alcuni schermi per gli esercizi fisici, per fare stretching e «un angolo per idratarsi. Ovviamente se il viaggiatore preferisce bere qualcosa potrà sempre chiedere un bicchiere di un vino australiano costoso o una birra da gustare nel proprio sedile – scherza l’ad – Ma se qualcuno preferisce bruciare un po’ di calorie allora può andare nell’area apposita. Alcune compagnie preferiscono mettere i bar, noi preferiamo offrire un centro benessere».Non ci saranno (com’era stato pensato in prima battuta) cuccette, bar e spazi giochi per i bimbi in quella che normalmente è la stiva.
Ancora in dubbio invece il wifi a bordo: «Il segnale è troppo lento quando l’aereo è sopra i mari e deve basarsi sui satelliti, mentre quando sorvola l’Australia la connessione è eccezionale. Speriamo che i nuovi satelliti che saranno lanciati risolvano questo problema».
L’amministratore delegato ci tiene particolarmente ai collegamenti diretti tra Australia ed Europa. Sia perché è irlandese, che perché ritiene sia arrivato il momento di collegare gli estremi civilizzati del mondo senza bisogno di fare scalo a Singapore o Dubai. «Si tratta soltanto di trovare la giusta combinazione tra carico a bordo e ritorni economici», aggiunge.
Infatti porta avanti il Project Sunrise, programma di Qantas che si concentra sui voli ultra lunghi, iniziato poco più di un anno fa con il diretto Perth-Londra.
La consegna del primo aereo è prevista nell’ultimo trimestre del 2022 per decollare nel 2023. L’altra questione da risolvere è la gestione dei piloti. «Per inaugurare quel tipo di servizio, con durate di 22-23 ore, c’è bisogno di rivedere il contratto di lavoro di comandanti e primi ufficiali – spiega – Un ragionamento da fare con i sindacati e le autorità regolatorie dell’aviazione civile che ci dia l’ok a rivedere i limiti sia delle ore di impiego in un volo sia la gestione della fatica».