Qatar Airways fa causa ai Paesi del Golfo e chiede almeno 5 miliardi di dollari a titolo di risarcimento. La notizia arriva direttamente dal vettore arabo che, in questo modo, intende porre fine a una vicenda che risale al “5 giugno 2017 quando, senza preavviso, gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrain, l’Arabia Saudita e l’Egitto hanno adottato misure collettive nei confronti di Qatar Airways e delle sue operazioni”.
Queste misure – prosegue la nota – hanno preso di mira in modo specifico il vettore, con l’obiettivo di bloccare le operazioni locali della compagnia, “distruggendo il valore degli investimenti e causando danni diffusi alla rete globale di operazioni di Qatar Airways. In particolare, queste misure includevano, ma non solo, la chiusura del proprio spazio aereo, dagli aeroporti agli aeromobili di Qatar Airways e la revoca delle licenze e dei permessi della compagnia per operare nei citatati Stati. Queste misure persistono fino ad oggi e continuano a perturbare le nostre operazioni globali”.
Per questi motivi, adesso la compagnia guidata da Akbar Al Baker, ha deciso di chiedere un risarcimento a compensazione del blocco delle attività e dello spazio aereo. Che avrebbero compromesso gli investimenti e lo sviluppo del vettore.
«La decisione degli Stati che hanno imposto il blocco, impedendo a Qatar Airways di operare nei loro Paesi e di sorvolare il loro spazio aereo, è una chiara violazione delle convenzioni dell’aviazione civile e di diversi accordi vincolanti di cui sono firmatari. Dopo più di tre anni, gli sforzi per risolvere la crisi in modo amichevole attraverso il dialogo non hanno dato alcun risultato e abbiamo preso la decisione di emettere avvisi di arbitrato e perseguire tutti i rimedi legali per proteggere i nostri diritti e garantire un pieno risarcimento per le violazioni», ha commentato il ceo del vettore.