«L’Italia è per noi un paese strategico, per questo abbiamo pianificato una stagione invernale che ci vedrà in rapida crescita con l’obiettivo di ripristinare gradualmente i nostri collegamenti». Arriva direttamente da Máté Hoffmann, country manager Italia & Malta di Qatar Airways l’annuncio che le prossime settimane vedranno allargarsi ulteriormente il network tricolore del vettore mediorientale.
«Le connessioni via Doha sono al momento previste dagli aeroporti di Milano Malpensa e Roma Fiumicino da cui è possibile raggiungere destinazioni come Accra, Lagos, Mogadiscio e stiamo collaborando sinergicamente con tutti i nostri gateway italiani. Puntiamo a tornare operativi anche a Venezia Marco Polo e a Pisa nel breve termine».
Come stanno andando le prenotazioni per i prossimi mesi?
«Sia il traffico business e leisure stanno registrando un andamento incoraggianti per i mesi autunnali. Certo, molto dipenderà dal trend delle prenotazioni e in relazione della domanda outgoing e incoming, ma per quanto riguarda l’Italia in particolare, posso anticipare che la nostra offerta punterà sulla flessibilità. In questo senso la collaborazione con l’aeroporto internazionale di Hamad, riconosciuto come miglior aeroporto del Medio Oriente, si rivela ancora una volta strategica per poter offrire combinazioni garantite, flessibili e agevoli».
Attualmente quanta parte del network pre-Covid è disponibile?
«Al momento abbiamo riattivato oltre il 50% del network pre-Covid19 a livello globale, parliamo di oltre 650 voli alla settimana verso più di 90 destinazioni in tutto il mondo. Siamo molto soddisfatti di questo risultato, nessun altro vettore in questo momento offre una rete così ampia di destinazioni e di frequenze. Riapriamo destinazioni chiave, come il Pakistan e l’Australia – seppure con una capacità ridotta – il Giappone, le Seychelles e le Maldive. Inoltre, abbiamo spinto sull’acceleratore per quanto riguarda l’evoluzione dell’offerta africana, con il lancio di novità come Accra, Ghana e il ripristino di mete quali Lagos, Mogadiscio, Zanzibar per un totale di 46 voli settimanali verso 14 destinazioni».
Come Qatar Airways ha affrontato, a livello generale, l’emergenza?
«Siamo stati tra i pochi vettori che hanno scelto di non fermarsi mai volando per tutta la durata della crisi, non operando mai al di sotto delle 30 destinazioni in tutti i continenti dall’inizio della pandemia, operando non meno di 150 voli di linea ogni giorno. La nostra rotta per Roma, ad esempio, è rimasta operativa per tutto il tempo. Inoltre, abbiamo fatto scelte mirate, consapevoli, decidendo di lasciare a terra gli Airbus A380 e scegliendo di operare in modo sostenibile e attento all’ambiente con Airbus A350 e Boeing 787. Mettendoci nei panni dei nostri clienti ci siamo resi conto subito di dover agire per tutelarli, e per farlo è stato chiaro fin da subito che avremmo dovuto puntare sulla flessibilità. Per questo motivo abbiamo modificato la nostra policy di prenotazione, Travel with Confidence. Infine, non è stato da meno il nostro trasporto cargo di cui siamo molto orgogliosi. Pensi che abbiamo trasportato oltre 100.000 tonnellate di forniture mediche e di aiuti umanitari in numerose regioni del mondo colpite dal Coronavirus».
Per quali motivi, volare con Qatar Airways è sicuro dal punto di vista sanitario?
«È notizia di questi giorni che Qatar Airways è diventato il primo vettore globale a utilizzare il sistema di pulizia di cabina a raggi ultravioletti di Honeywell, migliorando ulteriormente le misure igieniche a bordo. Nei test clinici, infatti, è stato dimostrato che la luce Uv è in grado di inattivare vari virus e batteri se applicata correttamente. Più in generale, siamo stati tra i primi ad adottare le dovute misure e a metter in sicurezza aeromobili e personale. Gli aeromobili della nostra flotta continueranno ad essere regolarmente disinfettati con prodotti di pulizia raccomandati dalla Iata e dall’Oms, senza contare che tutti gli aerei sono dotati dei più avanzati sistemi di filtrazione dell’aria, dotati di filtri Hepa di dimensioni industriali che rimuovono il 99,97% dei contaminanti virali e batterici dall’aria ricircolata, fornendo la protezione più efficace contro le infezioni. Tutta la biancheria e le coperte di bordo, infine, sono lavate, asciugate e pressate a temperature letali per i microbi, mentre le cuffie sono rigorosamente igienizzate dopo ogni volo».
Sono previste misure di protezione anche a terra?
«Presso il nostro hub di Doha, tutti i passeggeri in arrivo e in partenza sono sottoposti a screening per i sintomi da Covid-19. Tutti i corrimano, i nastri per i bagagli, i carrelli e le superfici vengono disinfettati e igienizzati ogni 15 minuti, oltre all’utilizzo di robot disinfettanti mobili itineranti completamente autonomi. La distanza fisica è sempre necessaria e tutti i passeggeri devono indossare una maschera facciale in aeroporto. Oltre a questo, abbiamo implementato anche l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, come ad esempio i robot sanificatori di ultima generazione. Lo scopo ultimo è sempre quello di essere i migliori della classe per quanto riguarda il nostro intero customer journey e l’esperienza del cliente (in volo, a terra, in transito)».