Il luxury? È il comparto che, ormai da diverso tempo, cresce di più nel mercato mondiale del turismo con oltre mille miliardi di euro fatturati ogni anno a livello globale. E i viaggi Lgbt? Un altro segmento che aumenta il suo valore di spesa alla media del 3%. Sono questi i risultati che vengono fuori da due diverse ricerche promosse da Bit 2017 (in programma a Fieramilanocity dal 2 al 4 aprile) e realizzate dai frequentanti del master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi.
Si parte dallo studio Il Turismo di Lusso, che ha evidenziato come i viaggi luxury siano sempre meno connessi a beni materiali e più incentrati sulle esperienze, ponendo all’industria turistica sfide basate su esigenze come esclusività, personalizzazione e segmentazione del mercato. Sono 183 i miliardi che provengono dall’hotellerie (+4% di crescita solo nell’ultimo anno), 112 quelli che derivano dal food & beverage (+4%) e 2 quelli in arrivo dall’ambito crocieristico (+5%). Europa e Nord America rappresentano il 64% del bacino d’origine per i viaggi di lusso, con le principali attività praticate dai viaggiatori individuate in cene gourmand, tour di visita e apprendimento di nuove conoscenze. Seguono cultura, natura e intrattenimento.
La ricerca Il Turismo Lgbt, invece, ha analizzato i più rilevanti dati disponibili sul segmento sia per le destinazioni che per gli operatori del settore, il cui valore viene stimato a livello mondiale tra i 195 e i 211 miliardi di dollari l’anno. L’indagine sulle spese in viaggi, che ha preso a campione 130mila persone residenti in 18 Paesi, rivela un aumento rispetto ai tre anni precedenti in quasi tutti i Paesi considerati e soprattutto in India (+5,7%), Colombia (+4,7%) e Turchia (+3,4%). Per quanto riguarda i tre mercati principali – Stati Uniti, Brasile e Giappone – essi rappresentano oltre la metà (51%) della quota di mercato mondiale.
In Europa, infine, sono 16 i portali web ufficiali di promozione turistica, su 28 Stati membri, che hanno una sezione dedicata ai viaggiatori Lgbt.