La cifra è roboante: 1 miliardo di euro. Ma il modo in cui Franco Gattinoni la scandisce – essenziale e schivo – non tradisce tracotanza. Ambizione, semmai. Consapevolezza di sé, certo che sì. Esperienza, moltissima.
Del resto, se siamo a Milano in questo giorno di sole, convocati in Piazza del Quadrilatero, è perché il suo Gruppo – oggi riorganizzato nelle tre divisioni Turismo, Business Travel ed Eventi – compie 40 anni.
Quattro decadi di intuizioni e relazioni giuste, sfide raccolte e vinte, ma anche insidie, intoppi e ripartenze, con un Piano appena sdoganato che mira, appunto, al miliardo di fatturato entro i prossimi tre anni. Oltre il doppio rispetto ai pur dignitosi 492 milioni del 2022. Un’enormità. Che se quel Franco quattordicenne, partito come fattorino dalla provincia di Lecco, potesse vederlo il Franco di oggi, chissà che gli direbbe. Forse una frase, buttata lì in dialetto, del tipo “perbacco, cosa sei stato capace di fare”.
E i perbacco al suo indirizzo non sono mai mancati. Nel travel, come nel Mice, la sua azienda è rispettatissima: dimostra di avere sguardo, solidità, capacità di evolversi. Lo ha fatto anche in pandemia acquisendo Robintur e lanciando l’ecommerce con GattinoniTravel.it, per dirne due.
Investire è il suo credo, ma senza azzardi: il passo più lungo della gamba è severamente vietato nella Gattinoni culture. Tutte virtù che i colleghi, competitor compresi, gli riconoscono.
Ma il presidente è amato anche dai suoi stessi collaboratori: oltre 800 dipendenti, uniti da un comune afflato, quello del #gattinonibigteam. Spirito di squadra preservato anche in pandemia, quando – mentre la bufera imperversava – nessuna testa è saltata.
E anzi, sono storia recente le oltre 80 assunzioni, di cui una sessantina di giovani, e la riorganizzazione delle prime linee con il poderoso Sergio Testi alla direzione generale di tutte e tre le divisioni.
Su tutto il vessillo Gattinoni, brand che con naturalezza ha affermato la sua awareness, e che da quest’anno si ergerà con il logo azzurro Gattinoni Travel su tutte e 120 le agenzie di viaggi di proprietà, destinate a diventare 200 nel prossimo triennio. Per le altre – ovvero le 1.407 affiliate – è prevista una rivisitazione delle vetrofanie che terminerà nel 2024.
«Ma la storia è appena iniziata». Parola di Franco, che proprio in queste ore ha ricevuto dalla rivista Capital un riconoscimento che un po’ lo inorgoglisce, un po’ lo preoccupa: quello di Imprenditore più coraggioso di Italia. «Di solito certi premi si ricevono a fine carriera. Non è il mio caso, ve lo assicuro», giura brindando con la stampa ai trascorsi, ma anche ai prossimi 40 anni di Gattinoni Group.