Ponte del 2 giugno in vacanza per 15 milioni di Italiani. Dopo le stime di Federalberghi, arriva la conferma dai dati dell’Osservatorio Turismo Confcommercio–Swg, che calcola un budget medio di 400 euro pro capite, per un volume d’affari che sfiora i 6 miliardi di euro, cifra in linea con gli altri “ponti” trascorsi del 2023.
Il 67% ha preferito trascorrere fuori casa una o due notti al massimo, eppure un Italiano su due ha scelto come destinazione una località fuori dalla sua regione di residenza e addirittura uno su 10 una località estera. Meta più gettonata il mare, indicato dal 36% delle persone interpellate, seguono città d’arte e borghi con un significativo 27%. Ottimi numeri anche per la montagna, con il 14% delle preferenze.
Una Festa della Repubblica oltre ogni previsione anche in base alle cifre diffuse da Cst per Assoturismo Confesercenti. Risulta prenotato il 78% delle camere disponibili online, per un totale di 6,2 milioni di presenze nelle strutture ricettive e un fatturato per consumi turistici pari a circa 800 milioni di euro. Facendo un paragone con il ponte del 2 giugno del 2022 – quando era durato 5 giorni rispetto ai 4 di quest’anno – il livello di saturazione delle stanze è salito del 3%, ma sono diminuite le presenze, 7 milioni un anno fa.
Il flusso di turisti in movimento nel nostro Paese non riguarda solo italiani. Soprattutto nelle città e nei centri d’arte, nelle località dei laghi, marine e collinari. In particolare, le strutture ricettive delle città d’arte raggiungono una saturazione dell’83%. Trend identico per i laghi, con un’occupazione della disponibilità online dell’84%. Numeri leggermente inferiori per le strutture delle zone rurali/collinari e marine, rispettivamente dell’82% e dell’80%. Meno intenso il flusso di prenotazioni verso le località montane e termali: per le prime la saturazione è del 68%, per le seconde sale al 70%.
Differenziata a livello territoriale, il volume della domanda. Le regioni con i tassi di occupazione più elevati sono Liguria e Lazio, 89%, seguite a un’incollatura da Toscana e Campania, 88%. Numeri positivi anche per Lombardia, Veneto e Umbria, in grande risalita l’Emilia-Romagna, nonostante la recente alluvione: il 70% è inferiore rispetti agli scorsi anni, ma resta un dato incoraggiante per la ripresa turistica ed economica della regione, per la quale il governo ha già stanziato 10 milioni e Mitur ed Enit hanno confezionato la campagna ad hoc “L’Emilia Romagna ti aspetta”. Il danno comunque resta e ammonta ad almeno 35 milioni per le strutture ricettive con la perdita di 250.000 pernottamenti: mancano soprattutto gli stranieri che in questo periodo affollavano già le spiagge della riviera romagnola.
«La Riviera romagnola è operativa, prenotate con fiducia – è l’invito del presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina – È un contributo concreto alla ripartenza dell’economia della regione, che ha nel turismo uno dei suoi pilastri. Rincuora la ripresa delle prenotazioni, rallentate dopo l’alluvione, anche se si può fare di più. In generale, comunque, il turismo continua a correre, dimostrando, anche se non è necessario, di essere tra i comparti economici più vitali d’Italia».