by Andrea Lovelock | 20 Luglio 2021 14:00
In un panorama aereo fortemente compromesso dalla pandemia, con appena 52,7 milioni di passeggeri (pari a un -72,5% di traffico rispetto al 2019) il mercato italiano del 2020 è stato caratterizzato dal nuovo primato operativo di Ryanair, primo vettore con 11,8 milioni di utenti trasportati, seguito a debita distanza da Alitalia (6,5 milioni) e da easyJet con 3,5 milioni. Seguono Wizz Air con 1,7 milioni e Volotea con 1,6 milioni di passeggeri.
Ma Alitalia, sempre nell’anno 2020, mantiene la leadership riguardo al traffico nazionale con 4,8 milioni di pax rispetto ai 4 milioni della compagnia low cost irlandese. Proprio il mercato domestico, però, è risultato il segmento meno sofferente (-61% e 25 milioni di pax trasportati) rispetto ai collegamenti europei e internazionali in decisa picchiata.
Riguardo poi alle strutture aeroportuali, lo scalo di Fiumicino si è confermato lo scorso anno al primo posto con 9,7 milioni (-77%) seguito da Milano Malpensa con 7,2 milioni e da Bergamo con 3,8 milioni di utenti.
Sono i dati più eclatanti del Rapporto e Bilancio 2020 dell’Enac, presentato alla presenza del ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che nel suo commento ha preferito toccare temi rivolti all’immediato futuro: «Ora più che mai c’è bisogno di una nuova strategia per il trasporto aereo, revisionando il Piano Nazionale degli aeroporti, per pianificare uno sviluppo in chiave ecologica. La transizione verso sistemi meno impattanti deve essere percepita come un’opportunità per l’aviazione, chiamata ad investire sempre di più nella ricerca di combustibili puliti, mentre gli aeroporti sono già impegnati nell’obiettivo di zero emissioni anche attraverso la digitalizzazione. Il Rapporto Enac, in tal senso, fornisce una visione complessiva dell’andamento del comparto e le misure adottate per far fronte alla più grave crisi del dopoguerra, ma anche una prospettiva per il rilancio dell’intero comparto. La sfide più impegnative vanno dalla decarbonizzazione a migliori sistemi di sicurezza, da una rapida digitalizzazione delle procedure ai controlli del traffico aereo con minor impatto ambientale».
Tutte sfide condivise dal presidente di Enac, Pierluigi Di Palma, che ha ricordato come «La pandemia ha colpito con violenza la totalità degli operatori del settore, con effetti gravissimi anche in altri comparti strettamente connessi come quello del turismo. Ora il rischio è la perdita di competitività rispetto ad altri Paesi. Da qui un adeguamento delle nostre strutture, una salvaguardia per tutti i lavoratori del settore e l’esigenza di un riassetto istituzionale del trasporto aereo in una visione strategica di carattere duale».
Sempre Di Palma si è poi soffermato anche sulla vicenda Ita[1], sottolineando che «la tempistica per il rilascio del certificato di operatore aereo è in linea con la partenza operativa di Ita e guardiamo con favore al fatto che il nostro Paese possa contare su una compagnia aerea di riferimento nazionale».
Mentre il direttore generale di Enac, Alessio Quaranta, è tornato sul tema delle sfide che attendono il comparto aereo evidenziando che «la sfide dei prossimi anni sarà incentrata sullo sviluppo degli aeroporti in versione green, con investimenti su tecnologia e sicurezza per consentire un uso più efficiente della rete aeroportuale, scaricando meno costi sull’utenza e incidendo così positivamente sulla ripresa dei viaggi».
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