Ratehawk investe in Italia e potenzia team e prodotti
Ci saranno nuovi prodotti nel futuro di Ratehawk, il sistema online per il booking di hotel, biglietti aerei e trasferimenti dedicato esclusivamente ai professionisti del turismo: «Stiamo lavorando all’inserimento dei collegamenti ferroviari, richiesti soprattutto dai nostri partner del business travel, e stiamo pensando anche alle esperienze», fa sapere Marta Ladutko, director of commercial operations, per la prima volta in Italia per fare il punto sui nuovi sviluppi della piattaforma che, ha ribadito, «rimarrà un servizio B2B».
Ladutko, insieme a Gabriele Graziani, country manager per l’Italia, ha ripercorso gli ultimi due anni che, in piena pandemia, hanno visto il brand concentrarsi sugli investimenti in prodotto e servizio. E così, dopo il lancio della mobile app per per iOs e Android, «per venire incontro alle esigenze degli agenti di viaggi che sempre di più lavoravano anche da remoto», è arrivata l’anno scorso l’introduzione di biglietti aerei e transfer accanto agli hotel, anche se sempre venduti come servizi singoli e non in pacchetto, e nei mesi scorsi il lancio di nuovi strumenti di pagamento.
E ora è il momento di focalizzarsi sullo sviluppo del business locale, in cui anche l’Italia sarà protagonista. «Attualmente il team basato in Italia è composto da dieci persone, e prevediamo di raddoppiare per la fine dell’anno – fa sapere Graziani – Attualmente per esempio abbiamo posizioni aperte per sales a Roma, Torino e in Cilento. Puntiamo anche a espandere il team di supporto in italiano per poter essere sempre in contatto con i clienti e ad ampliare i partner, con l’obiettivo di siglare con altri 1500 entro il 2023».
RateHawk opera sul mercato italiano dal 2018 e offre ai propri partner circa 1,7 milioni di opzioni di alloggio, biglietti di oltre 350 compagnie aeree e transfer in oltre 150 Paesi.
Alla fine del 1° trimestre 2022 il numero di partner in Italia è aumentato del 37% su base annuale, contando oggi oltre 2.700 professionisti registrati, tra cui agenzie di viaggi, tour operator e partner Api. Se prima della pandemia circa il 50-60% dell’attività proveniva, globalmente, dal business travel, oggi la proporzione si è rovesciata «con il 60-65% che arriva dal leisure, ma i viaggi d’affari stanno recuperando terreno», conclude Marta Ladutko.