Vaccinazioni rapide, digitalizzazione del settore turistico e un piano straordinario per la mobilità turistica, sono alcune delle priorità segnalate da Assoturismo nella sua audizione presso le commissioni del Senato, conclusasi la scorsa settimana e che ha visto l’intervento anche delle altre associazioni di settore.
Nel documento depositato dall’associazione della galassia Confesercenti, viene evidenziato che le aspettative sul 2021 dipendono principalmente dal successo della campagna di vaccinazione. “Soltanto un pieno conseguimento degli obiettivi annunciati – si legge nel documento – potrà infatti restituire alle famiglie la fiducia necessaria per riportare i consumi ai livelli pre-pandemici. Il costo di un ritardo nella campagna di vaccinazione sarà altissimo. Possiamo stimare a tale riguardo che ogni mese di ritardo determinerà danni nel turismo per 4,7 miliardi di euro”.
Il documento di Assoturismo prosegue sottolineando che “nell’attuale Piano il turismo ha acquisito un ruolo ed una dignità significativi ma il ruolo che potrebbero giocare le imprese appare ancora limitato e non pienamente valorizzato. Per continuare a crescere, per continuare a essere una delle principali e più dinamiche attività economiche del nostro Paese, il turismo deve mettere in campo strategie mirate per migliorare la concorrenzialità del sistema turistico italiano. Nel Pnrr devono essere inserite politiche di intervento per elevare gli standard qualitativi delle strutture e per assistere le piccole e medie imprese turistiche nell’elaborazione di progetti finalizzati allo sviluppo aziendale; interventi volti alla ristrutturazione, riqualificazione ed ampliamento delle strutture esistenti, anche in chiave green. Il Recovery Plan è l’occasione imperdibile per una nuova ricostruzione del sistema Italia e per creare le condizioni per la competitività di tutte le imprese. Il riposizionamento strategico del nostro sistema turistico deve essere fondato sulla riqualificazione del sistema delle imprese”.
Il Piano deve contenere o indicare progetti dell’innovazione digitale dedicati specificamente alle imprese più piccole, coinvolgendo le parti sociali. Per concretizzare, nei tempi opportuni, tale progetto si ritiene necessario un impegno sinergico degli Attori convolti con particolare riferimento alle Istituzioni per la messa a disposizione delle adeguate infrastrutture tecniche per la concreta fattibilità del progetto (Rete fibra diffusa, Rete 5G diffusa, etc.).
Assoturismo, poi, si sofferma sulla necessità di stilare un “Piano poderoso di aggiornamento e riqualificazione delle competenze degli addetti. Inoltre In questa ultima versione del testo, l’impiego delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione per 20 miliardi di euro, destinati ex lege per l’80% al Mezzogiorno è un cambiamento rilevante. Il loro impiego è per nuovi progetti infrastrutturali in diverse Missioni e Componenti del Pnrr, in particolare riguardanti la rete ferroviaria veloce e la portualità integrata, da cui potrebbero emergere segnali concreti di attenzione ad un progetto strategico di sviluppo del Mezzogiorno. È quindi necessario adottare un Piano straordinario della mobilità turistica, in grado di facilitare la raggiungibilità e la fruibilità del nostro enorme patrimonio turistico, storico ed ambientale, con particolare attenzione ai centri minori, al Sud d’Italia ed alle Isole, promuovendo circuiti turistici di eccellenza, sostenendo tariffe autostradali ridotte, aumentando il numero delle corse di traghetti, incrementando l’alta velocità ferroviaria nel meridione e l’apertura di aeroporti per i voli low cost e di porti turistici, con un progetto complessivo di rafforzamento della dotazione infrastrutturale nel nostro Mezzogiorno e nella riqualificazione dei servizi di trasporto e di accoglienza, per renderlo definitivamente competitivo a livello internazionale.
Il documento si conclude sollecitando un tavolo di lavoro, per un confronto strutturale con le imprese. “La sua assenza, in piena emergenza, ha portato a compiere alcuni gravi errori: l’ultimo, riconosciuto come tale nei fatti anche dal governo, è stato quello di individuare attraverso il codice Ateco le imprese cui destinare sostegni. Un errore che poteva essere certamente evitato promuovendo, appunto un confronto preventivo”.