Recovery plan dei congressi: così Firenze predispone la ripresa
Il 2021 si preannuncia l’anno della ricostruzione. Per questo, il Destination Florence Convention&Visitors Bureau – partner ufficiale del Comune di Firenze – ha predisposto una sorta recovery plan del congressuale: ovvero un piano strategico per l’acquisizione di eventi associativi internazionali.
«Stiamo definendo agevolazioni e promozioni per le associazioni italiane e straniere che sceglieranno Firenze per i loro meeting e congressi», spiega Carlotta Ferrari, direttrice del Firenze Convention Bureau. Inoltre, attraverso il portale destinationflorence.com sarà possibile offrire servizi turistici dedicati con particolari sconti. «Con questo piano – aggiunge – ci aspettiamo di ospitare, dal 2023 in poi, almeno 45 congressi internazionali all’anno». Nell’immediato, Cvb sta sviluppando trenta candidature su cui lavorare in via prioritaria per stimolare l’arrivo di nuovi congressi internazionali».
Lo scorso anno, a causa del Covid, è stata rilevato una perdita di fatturato legato ai congressi dell’80% rispetto al 2019, anno in cui erano stati registrati quasi 15mila eventi, per un totale di 1,5 milioni di presenze e una capacità di spesa per singolo congressista più elevata della media (670 euro al giorno).
Per colpa della pandemia e del lockdown, a Firenze sono stati cancellati circa il 70% degli eventi, di cui il 17% posticipati a data da destinarsi e il 13% rinviati al 2021.
«L’obiettivo condiviso con l’amministrazione comunale è rilanciare la destinazione Firenze, non solo come città d’arte, ma come hub scientifico e di business – aggiunge Federico Barraco, presidente di Firenze Convention Bureau – E per farlo è necessario valorizzare la strategica alleanza con l’Università iniziata nel 2019, collaborare in sinergia con la Camera di Commercio e l’Ente Cassa di Firenze e rafforzare ancora di più la partnership con Firenze Fiera. Il progetto di ripresa è un disegno comune ed è necessario tutti remare nella stessa direzione».
