by Redazione | 11 Settembre 2024 16:23
Adesso c’è la data: dal prossimo 2 aprile sarà obbligatoria l’Eta[1] (Electronic travel authorisation) per entrare nel Regno Unito. Si tratta di un visto elettronico a pagamento (modellato sull’Esta americano), obbligatorio per tutti i viaggiatori europei al costo di 10 sterline (circa 12 euro). Esentati solo gli irlandesi e gli europei che hanno già il permesso di residenza permanente in Uk, il cosiddetto settled o pre-settled status.
È, com’era logico attendersi – rimarca Msn.com – una delle conseguenze della Brexit[2], alla quale risponderà Bruxelles, che sempre dal 2025 adotterà un provvedimento simile per i cittadini britannici che si recano nell’Ue e che già da novembre dovranno sottostare a controlli biometrici alla frontiera, come la rilevazione delle impronte digitali.
L’Eta avrà una validità di due anni e darà la possibilità di ingressi multipli per soggiorni non superiori a sei mesi. Non è un permesso di lavoro, anzi è proibito svolgere mansioni lavorative, per le quali è necessario un visto a parte, con modalità molto più complesse.
Gli europei potranno cominciare a chiederel’Eta dal prossimo 5 marzo, tramite un’app apposita o sul sito del governo britannico: bisognerà fornire i dati del passaporto e di contatto, una foto e rispondere a una serie di domande sulla sicurezza. La risposta dovrebbe arrivare al massimo in tre giorni. Qualora però la richiesta fosse respinta, non c’è possibilità di fare appello e bisogna munirsi di visto.
Sarà necessario richiederlo anche in caso di scalo a Londra per una coincidenza aerea, decisione che ha già provocato le proteste degli aeroporti della città. L’Eta infatti è stata introdotta anche per diversi Paesi arabi, i cui cittadini stanno evitando lo scalo a Londra per semplificare l’itinerario.
Nessun ripensamento del governo britannico, dunque, anche dopo la vittoria dei laburisti e il cambio della guardia a Downing Street. «L’espansione dell’Eta dimostra il nostro impegno a rafforzare la sicurezza attraverso le nuove tecnologie e a incorporare un moderno sistema di immigrazione», ha sottolineato la sottosegretaria all’immigrazione e alla cittadinanza, Seema Malhotra.
Prima della Gran Bretagna il visto elettronico era stato già adottato per sette Paesi mediorientali[3] e dall’8 gennaio entrerà in vigore per gli Stati Uniti, Australia, Giappone, Israele e Hong Kong. Infine toccherà agli europei[4].
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