Regno Unito: Manchester prima città a introdurre la tassa di soggiorno
In Italia fa già discutere da un pezzo, ma ora la tassa di soggiorno scatena polemiche anche nel Regno Unito. La Bbc ha reso noto che Manchester è stata la prima città britannica ad introdurre la City visitor charge per i turisti, in vigore dal primo aprile: una sterlina a notte per ogni camera prenotata.
«L’obiettivo è raccogliere 3 milioni di sterline l’anno – spiega l’ad del Manchester City Council, Joanne Roney – somma che sarà utilizzata per finanziare grandi eventi, festival, campagne di marketing, oltre alla pulizia delle strade e per migliorare l’esperienza dei visitatori. Inoltre, servirebbe a sostenere il settore degli alloggi di Manchester per creare posti di lavoro, avvantaggiando l’economia della città».
In tutto 73 gli hotel e gli appartamenti che hanno aderito alla City visitor charge. «Il provvedimento – fa notare Annie Brown di Manchester Accommodation Business Improvement District – puà contribuire a creare un settore più sostenibile e fiorente, contribuendo a portare visitatori da tutto il mondo a sperimentare il meglio di ciò che Manchester e Salford hanno da offrire».
Non tutti però hanno gradito il provvedimento. L’ad dell’associazione Uk hospitality, Kate Nicholls fa notare: «I prelievi che scoraggiano i visitatori sono inefficaci e dovrebbero essere evitati a tutti i costi». Anche molti turisti hanno protestato sui social, minacciando di non visitare più Manchester. Altri, invece, hanno approvato l’idea della tassa di soggiorno, suggerendo che anche altri famosi luoghi turistici del Regno Unito dovrebbero seguire l’esempio.
E infatti altre città britanniche stanno pensando di introdurre la City visitor charge. Edimburgo, ad esempio, ipotizza una tassa di soggiorno da 2 sterline, che a breve potrebbe essere approvata dal parlamento scozzese. Una scia nella quale potrebbe presto inserirsi il Galles.
