D’altronde era solo una raccomandazione. La recente decisione del Consiglio Europeo di togliere gli Stati Uniti dalla lista dei Paesi “sicuri”, suggerendo agli Stati membri di ripristinare le restrizioni sui turisti americani, non è una regola vincolante, pertanto lascia ai singoli governi la libertà di decidere se seguire o meno il consiglio e applicare le restrizioni. E infatti, si sta delineando in queste settimane uno scenario europeo di regole a dir poco disomogeneo, che lascia molto spazio a forme di concorrenza selvaggia tra operatori turistici di diversi Paesi.
L’Italia è stata il primo Paese dell’Ue a seguire le direttive del Consiglio, ed imporre regole più stringenti per i viaggiatori statunitensi. Con l’ordinanza del 28 agosto 2021, in vigore fino al 25 ottobre 2021, il ministero della Salute ha infatti stabilito che, tutti i viaggiatori provenienti da Canada, Giappone o Stati Uniti, e coloro che vi hanno soggiornato negli ultimi 14 giorni, dovranno fornire un risultato del test PCR o antigenico effettuato entro 72 ore prima di raggiungere l’Italia, indipendentemente dal loro stato di vaccinazione.
I viaggiatori non vaccinati devono essere sottoposti ad un obbligo di quarantena per cinque giorni all’arrivo ed eseguire un altro test entro la fine del periodo di autoisolamento.
Oltre all’Italia, anche altri Paesi impongono restrizioni più severe per i viaggiatori statunitensi.
La Germania ha aggiunto gli Stati Uniti alle sue aree “ad alto rischio” già a metà agosto, prima dell’annuncio dell’Ue. Dal 15 agosto, quindi, chi viaggia dagli Stati Uniti in Germania, deve essere completamente vaccinato e dimostrare un “motivo importante” per entrare. Coloro che non sono vaccinati o non sono in grado di mostrare di essere guariti dal Covid-19 dovranno autoisolarsi per 10 giorni all’arrivo. Il periodo di quarantena può terminare il quinto giorno con la prova di un test per coronavirus risultato negativo.
La Francia, ha invece decretato che dal 12 settembre, i cittadini statunitensi, dell’Oman e di Israele non vaccinati possono recarsi nel Paese solo per scopi essenziali presentando un test negativo eseguito prima del viaggio e autoisolandosi per sette giorni all’arrivo.
Anche la Spagna giorni fa ha imposto misure più severe per i viaggiatori americani: dal 6 settembre, i cittadini statunitensi non vaccinati non possono entrare nel territorio spagnolo senza presentare la prova di vaccinazione o un certificato di test negativo.
La Danimarca dal 6 settembre ha spostato gli Stati Uniti e Israele nella lista dei Paesi di categoria arancione, chiedendo ai viaggiatori non vaccinati di fornire un test PCR o antigenico prima della partenza e di mettersi in quarantena per dieci giorni all’arrivo. Oltre a Stati Uniti e Israele, alla categoria sono stati aggiunti anche Kosovo, Libano, Macedonia del Nord e Montenegro.
A differenza di Italia, Francia, Spagna, Danimarca e Germania, però, diversi paesi europei si rifiutano, o non hanno ancora deciso, di vietare agli americani di entrare nel loro territorio.
Tra i Paesi più categorici in questo senso, la Grecia. Il Paese infatti, come ha sottolineato lo stesso ministro del turismo Vassilis Kikilias, «continuerà a ricevere visitatori dagli Stati Uniti fino alla fine della stagione turistica», in quanto gli Stati Uniti sono un mercato significativo «che crea valore aggiunto nell’economia del Paese».
Anche Irlanda e Croazia hanno deciso di non seguire le raccomandazioni del consiglio europeo.
«Ci sono stati casi in passato in cui la Croazia non ha seguito le raccomandazioni dell’UE, quindi se si tratta di cittadini americani, non lo farà nemmeno questa volta», ha detto il ministro croato, Davor Božinović.
Le autorità irlandesi hanno specificato che la raccomandazione dell’UE «non è vincolante e gli Stati membri mantengono il controllo sulle proprie restrizioni alle frontiere». L’Irlanda ha infatti posto fine alla quarantena alberghiera obbligatoria per gli americani a maggio nel tentativo di rilanciare il turismo tra i due paesi.
Posizione intermedia il Portogallo. In una nota su Visit Portugal, portale dell’ autorità del turismo portoghese, si legge che “Il Portogallo ha confermato che i viaggi discrezionali e non essenziali dagli Usa sono ancora consentiti, a condizione che i visitatori presentino un risultato negativo del test COVID-19 all’imbarco e all’ingresso nel paese”.
Gli Stati Uniti, d’altra parte, continuano a mantenere in vigore il divieto imposto ai viaggi dall’Europa, dal marzo 2020, come misura per prevenire una ulteriore diffusione del virus.