Ricetta Boeing per ripartire: “Leisure e flotte giovani”
Un futuro più green e flessibile, ma sarà un futuro che vedrà maggiori aerei in volo nei cieli del vecchio continente. C’è fiducia e ottimismo per i prossimi anni, nonostante lo stop pandemico, secondo l’annuale “European Market Outlook” di Boeing. Il colosso aeronautico americano, infatti, stima che l’Europa avrà bisogno di oltre 8.700 nuovi aerei entro il 2040.
LE FLOTTE DEL FUTURO.
«Le nostre previsioni vedono l’Europa come un mercato stabile, capace di contare ancora il 20% dello share mondiale della domanda di aerei per i prossimi 20 anni, una percentuale uguale a quella della Cina – ha affermato Darren Hulst, vicepresident commercial marketing della casa di Seattle – I fondamentali dell’Europa rimangono intatti. Ci aspettiamo una crescita costante del traffico aereo nel continente, un traffico passeggeri che segnerà il +3,1% in Europa, un aumento della flotta del 2,7% e un Pil comunitario che crescerà al ritmo dell’1,4% annuo».
E la ripresa? «Il leisure è il vero motore del recupero del trasporto aereo – sostiene Hulst – Entro il 2025 saranno battuti tutti i record con la soglia dei 500 milioni di arrivi che verrà ampiamente superata entro i prossimi tre anni».
Per soddisfare questa domanda, le compagnie aeree dovrebbero ordinare, quindi, qualcosa come 8.705 nuovi aeromobili per un valore di 1.250 miliardi di euro nei prossimi vent’anni. L’ondata di nuovi aerei, secondo Boeing, sarà rappresentata per l’81% dai modelli di punta (A320neo della concorrente Airbus e 737 Max della casa statunitense) mentre il 17% sarà dedicato ai velivoli per il lungo raggio (come il 787 e il 777X).
La domanda di velivoli a corridoio singolo (7.100 unità) sarà guidata dalla continua crescita del settore low cost; mentre i circa 1.545 widebody (compreso il cargo) serviranno le rotte point-to-point e hub-and-spoke.
UNA RIPARTENZA GREEN.
Tutto questo, però, dovrà fare i conti con un maggiore sensibilità dell’opinione pubblica rispetto ai temi ambientali: il trasporto aereo dovrà mantenere la promessa di diventare più sostenibile e flessibile grazie soprattutto ai nuovi combustibili (Saf o idrogeno, tra gli altri) a nuovi desing e a motori più performanti ed efficienti. Nonostante la crescita di una domanda “green” però, gli europei continueranno a volare ancor di più nei prossimi due decenni.
Ma la curva della crescita continentale interesserà anche il mercato del lavoro. Nel corso dei prossimi anni, infatti, l’aeronautica europea continuerà a reclutare nuovi dipendenti. Boeing prevede l’assunzione di un totale di 405.000 persone, tra cui 115.000 piloti e 112.000 tecnici.
Così, secondo le previsioni del colosso Usa, la pandemia da Covid-19 può essere considerata un durissimo colpo allo sviluppo del settore che ha, però, solo ritardato di qualche anno il confermato exploit.
Anche se le prospettive a lungo termine rimangano molto positive (Boeing immagina una domanda di 43.500 nuovi aerei in tutto il mondo entro il 2040, ndr) a breve termine l’industria deve ancora recuperare contando sull’allentamento delle restrizioni e sulla diffusione delle vaccinazioni di massa. «Il traffico domestico europeo a luglio 2021 ha raggiunto il 79% del suo livello di luglio 2019; ma il traffico internazionale europeo è ancora fermo al 42% rispetto a quello di due anni prima. Ancora una volta, sarà il leisure e i viaggi familiari a trainare la crescita», ha ricordato Darren Hulst.
LA ROTTAMAZIONE NON SI PUÒ RIMANDARE.
Così, per conquistare quote di mercato in questi due segmenti, le compagnie aeree stanno ricalibrando i propri modelli di business. «Molte stanno aumentando i voli point-to-point, che sono già molto più sviluppati in Europa che negli Stati Uniti – ha ricordato il manager – I vettori devono diventare più agili e per fare questo hanno bisogno dei modelli di aeromobili giusti. La spinta è verso delle azioni immediate per rinnovare le flotte di aerei con più di 20 anni a favore di modelli più moderni, più adattabili e più efficienti dal punto di vista energetico».
A breve termine, infatti, saranno più di 750 gli aeromobili (con oltre 20 anni di età) che le compagnie aeree europee manderanno in pensione nei prossimi anni (di questi circa 600 saranno a corridoio singolo e 150 i cosiddetti widebody).
Questa rottamazione porterà enormi benefici all’industria: oltre 1,7 miliardi di dollari risparmi all’anno per il combustibile, i costi verranno abbattuti per un valore di 3,1 miliardi (dollari Usa) all’anno e verranno immesse nell’atmosfera circa 6,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica in meno. Secondo il report di Boeing, quindi, entro il 2040 il 90% dell’attuale flotta europea sarà sostituita con modelli più efficienti dal punto di vista dei consumi, superando la quota di sostituzione globale dell’80%.
Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.
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