La piaga dell’abusivismo va curata con una “terapia forte” che coinvolga le amministrazioni locali e gli stessi agenti di viaggi regolari. È la ricetta rilanciata da Fiavet nelle scorse settimane alla Bmt di Napoli, dove la presidente della federazione nazionale Ivana Jelinic ha condiviso l’idea di Ernesto Mazzi, presidente di Fiavet Lazio, che pone la piaga del sommerso all’ordine del giorno della prossima assemblea.
«Sappiamo che purtroppo non ci sono controlli a tappeto perché mancano gli strumenti – ha detto Mazzi – ma è altrettanto vero che possiamo sensibilizzare le amministrazioni sul territorio ad attivare la polizia locale, Guardia di Finanza e Polizia Postale e, laddove operativa, anche la polizia turistica, con l’ausilio dei nostri stessi associati che possono attivarsi con singole denunce».
«A tal proposito – ha proseguito il presidente – sarebbe auspicabile condividere un vero e proprio modulo di denuncia da mettere online a disposizione di quegli adv regolari e associati che vengono a conoscenza di attività irregolari. Non possiamo permettere che gli adv contribuenti, già gravati da tasse e adempimenti sempre più stringenti, vengano penalizzati da chi agisce senza alcun timore. Sappiamo che le sanzioni non sono poi così gravose, ma bisogna pur cominciare a dare segnali forti per il rispetto delle leggi e delle regole del mercato».
Lo stesso Ettore Cucari, delegato Fiavet per la Campania, nel ricordare che la sua agenzia di Napoli, tempo fa, è stata incendiata per ritorsione, ha confermato la gravità della situazione, ricordando come la Fiavet degli anni Novanta avesse pubblicato addirittura un vademecum contro l’abusivismo, che magari potrebbe essere riproposto in edizione riveduta e corretta con le attuali normative in vigore, per sensibilizzare sia l’opinione pubblica che la categoria.
È stato quindi condiviso un pressing sulle autorità locali per aprire un dialogo costruttivo che possa portare, a breve termine, ad azioni di contrasto davvero efficaci.