«I rimborsi sono in scadenza, e il momento è critico ancora una volta». Sono le parole di Cesare Foà, presidente di Advunite, che coadiuvato dall’avvocato Ciancio spiega come le risorse destinate al settore per convertire in denaro i voucher non utilizzati e non rimborsati a causa dell’insolvenza o del fallimento dell’operatore turistico o del vettore, con istanza presentabile dal 7 dicembre al 31 dicembre prossimo, «sono briciole, considerato che occorre rimborsare migliaia di viaggiatori».
La piattaforma ad hoc aperta dal ministero del Turismo, dunque, viene definita “una soluzione che lascia trasparire con estrema chiarezza l’importanza della categoria delle adv per il governo”, spiega Advunite.
“Per Alitalia, invece, è stato istituito un fondo a parte, il cui iter burocratico non è ancora ultimato; bisognerà attendere diverse settimane al fine di poter usufruire del servizio per ottenere i ristori. Si pone in essere una evidente discriminazione di trattamento tra chi riuscirà o meno a ottenere ristoro, nonostante a tutti sia stato imposto un voucher per una prestazione mai avvenuta”, prosegue la nota dell’associazione guidata da Foà.
Inoltre, “i voucher emessi in conformità alla normativa emergenziale hanno validità fino a 24 mesi e dunque, eccezione fatta per quelli relativi ai servizi di trasporto, il cui rimborso può essere chiesto dopo 12 mesi, ad oggi ed entro il 31 dicembre 2021 ben pochi consumatori saranno in possesso di un voucher scaduto e dunque legittimati ad accedere al fondo. Tutto ciò ha del paradossale. Siamo, ormai, giunti al capolinea di una corsa mai partita”.
Gli aiuti di Stato, conclude l’associazione delle adv, “piovono dal cielo per aiutare i colossi, mentre risolvono il disagio dei viaggiatori come un bicchier d’acqua in un terreno ormai totalmente arido: il turismo”.