Rincari aerei, Di Palma (Enac): «Intervenga l’Europa»

Rincari aerei, Di Palma (Enac): «Intervenga l’Europa»
04 Giugno 07:00 2024 Stampa questo articolo

Alla tavola di Pierluigi Di Palma mister Michael O’Leary è un convitato di pietra scomodo. Il boss di Ryanair ha spesso riservato “carezze affettuose” al presidente di Enac, che sorride quando gli chiediamo chi sia a mettersi di traverso, dietro le quinte, nell’affaire Ita-Lufthansa. Niente nomi, ma l’identikit ha sembianze irlandesi: «Il mercato italiano è fortemente appetibile, quindi c’è il timore che un’alleanza di questo tipo metta fuori gioco altri competitor, che sulla nostra piazza fanno il bello e il cattivo tempo».

Pensi a O’Leary e dici compagnie low cost, ormai più di nome che di fatto: l’argine al caro voli è crollato. «Il caro voli è un elemento legato anche alla capacità di riempimento, il load factor, che ormai arriva quasi al 100%. Noi eravamo abituati ad arrivare intorno all’80-85%, invece ora superiamo anche il traffico pre Covid, pur con una minor offerta di collegamenti. È evidente che gli strumenti algoritmici determinano, in particolare per gli ultimi posti, un’impennata fuori misura e su questo bisogna intervenire».

«Facile dirlo, ma se possibile bisogna prenotare prima, per trovare un’offerta più calmierata del prezzo del biglietto – afferma Di Palma – Dal punto di vista istituzionale va portato avanti un discorso che abbiamo aperto con il Parlamento europeo: revisionare il regolamento n° 1008/2008, che è nell’agenda della Commissione. Il governo sta facendo il suo e nell’ambito di una dialettica con l’Europa stessa sta dando priorità a questo tema, rivendicando quanto è scritto nel trattato, che offre maggiori garanzie per i collegamenti da e per le isole e le zone periferiche dell’Europa».

Sempre secondo il numero uno di Enac, «il trasporto aereo dev’essere il volano dell’economia italiana, perché a differenza di altri settori della mobilità aggiunge grande ricchezza al Paese. Basti pensare ai voli intercontinentali e ricordare che aumentando l’offerta si riesce anche ad avere una domanda maggiore. In passato la visione era diversa, cioè riempire gli aerei, una strategia legata quindi a una diminuzione dell’offerta rispetto alla domanda. Aver portato invece questo tipo di ragionamento all’interno di un settore in grado di fare sistema, ne fa una punta di diamante dell’economia».

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

Guarda altri articoli