Risarcimenti aerei, la proposta al ribasso dell’Europa

Rischio di cieli meno sereni per i diritti dei passeggeri: l’Unione europea sta discutendo la proposta di revisione del Regolamento Ue261. Una revisione che rivede, al ribasso, i parametri per l’ottenimento di adeguati risarcimenti in casi di ritardi aerei. Attualmente, i passeggeri devono arrivare a destinazione con almeno tre ore di ritardo per richiedere l’applicazione della norma risarcitoria Ue 261. Ora, la nuova proposta avanzata dalla Polonia, che attualmente detiene la presidenza del Consiglio dell’Unione europea, che vorrebbe portare questa soglia ad almeno cinque ore.
Ciò significherebbe che la quantità di tempo di ritardo del volo prima che venga pagato il risarcimento potrebbe cambiare a svantaggio dei passeggeri e Coby Benson, avvocato specializzato in risarcimenti per ritardi aerei presso lo studio Bott&Co., ha dichiarato all’agenzia Euronews che l’attuale soglia di tre ore incentiva le compagnie aeree a operare in modo puntuale. Se venisse aumentata a cinque ore, le compagnie aeree non avrebbero alcuna penalità per quei lunghi ritardi e quindi aumenterebbero sicuramente i disagi per i passeggeri.
L’attuale regolamento, noto appunto come Eu261, è in vigore dal 2005 e garantisce ai passeggeri una compensazione e adeguati supporti nei casi di ritardi, mancati imbarchi o cancellazioni. Una revisione di queste norme era stata già discussa nel 2013, ma senza giungere a una correzione condivisa dai Paesi membri; ora è riemersa perché Bruxelles appare nuovamente sotto pressione da parte delle compagnie aeree che vorrebbero rivedere certi parametri, anche per alleggerire il peso dei contenziosi.
Si tratta comunque di cifre importanti: lo scorso anno il 2% dei voli ha subito ritardi superiori alle tre ore, generando risarcimenti del valore di oltre 2 miliardi di euro. E secondo gli esperti del settore se dovesse passare questa revisione della normativa Ue, con l’innalzamento della soglia a cinque ore per l’ottenimento di un adeguato risarcimento, l’85% dei passeggeri non ne avrebbe più diritto.
Per dovere di cronaca l’Eu261 si applica a qualsiasi volo in partenza da un aeroporto dell’Unione europea, indipendentemente dalla nazionalità della compagnia aerea, e ai voli in arrivo negli aeroporti dell’Ue se sono operati da una compagnia aerea comunitaria. Non copre i voli diretti in Europa su compagnie aeree non Ue o voli non europei che hanno uno scalo in Europa. Ad oggi il regolamento copre tutti gli stati membri più Islanda, Norvegia e Svizzera. Il Regno Unito ha adottato gli stessi criteri per il risarcimento, con la legge denominata Uk261.