by Redazione | 23 Aprile 2020 13:01
Non c’è una data di ripartenza certa e le compagnie per ora hanno cancellato le crociere fino a giugno. Intanto monitorano e valutano la possibilità – se ci saranno le condizioni – di tornare con alcuni itinerari estivi. In molti ipotizzano un ritorno in autunno e a pieno regime direttamente nel 2021, e si discute anche su come potrebbero cambiare[1] le abitudini a bordo.
Ma intanto gli italiani partirebbero già nel 2020, se si presentassero tutte le condizioni per tornare a bordo. È quanto emerge da un’indagine realizzata da Risposte Turismo, su un campione significativo di oltre 900 appassionati di crociera distribuito per classi di età, provenienza e compagni di viaggio. L’obiettivo è stato analizzare e comprendere se l’emergenza sanitaria Covid-19 stia cambiando la fiducia dei crocieristi portandoli a modificare i propri progetti e intenzioni di viaggio e vacanza.
Nel dettaglio, tra quelli che hanno prenotato o avevano in programma di prenotare una crociera nel 2020 – l’84% del totale degli intervistati – due terzi si sono detti pronti a salire a bordo se l’offerta riprenderà, mostrando come l’emergenza sanitaria non abbia intaccato le proprie intenzioni. Tra coloro che, invece, non avevano in programma una crociera nel 2020 (il 16% del totale), la maggioranza non cambierà in futuro la propria preferenza per questo tipo di prodotto.
«L’indicazione principale che emerge dall’indagine è la tenuta dell’appeal del prodotto crociera in questa fase di emergenza sanitaria per la clientela che conosce bene il prodotto e che ha sviluppato una certa dimestichezza con questa forma di esperienza turistica – afferma Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo – Un orientamento significativo se si considera che il settore è storicamente caratterizzato da un’alta quota di turisti affezionati, su scala globale stimabile in circa il 55% della clientela totale».
Gli over 65 si sono rivelati la fascia d’età meno incline a variare le proprie intenzioni a causa del virus: solo il 14,3%, infatti, ha dichiarato che varierà in qualche modo le abitudini, rispetto al 42,1% che emerge dai rispondenti con età compresa fra i 36 e i 50 anni.
Tra coloro che hanno affermato di aver cambiato al momento intenzione rispetto alla crociera, il 40% auspica un investimento da parte delle compagnie di crociera per rendere massima la sicurezza a bordo relativamente agli aspetti sanitari. Solo il 2,5% ha dichiarato che, a prescindere da eventuali iniziative e azioni, non cambierà più parere rinunciando alla vacanza in crociera.
In merito alle ricadute negative dell’emergenza sanitaria, il 61,7% del campione ritiene che la crociera, per via dell’alta densità di presenza a bordo, possa pagare più di altri prodotti turistici gli effetti negativi della pandemia.
«Se da un lato per le compagnie potrebbe non essere semplice conquistare nel breve periodo nuova domanda – aggiunge di Cesare – dall’altro possono essere rinfrancate dall’evidenza che la maggior parte della clientela fidelizzata, che conosce e apprezza il prodotto, è intenzionata a non cambiare orientamento e preferenza. È dunque dai repeater, tra gli italiani così come all’estero, che nostro avviso il comparto potrà ripartire».
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