Ristori, che fine hanno fatto i 39 milioni per t.o. e adv?
Gli aiuti Covid, ancora loro. La situazione di impasse con la Commissione europea per l’autorizzazione dei 39,3 milioni di euro ad agenzie di viaggi e tour operator, legati appunto alla pandemia, si sta prolungando troppo, nonostante l’obiettivo del ministero del Turismo di chiudere la partita nel primo trimestre del 2023.
“Vale la pena ricordare che i fondi sono stati introdotti dal dl Sostegni ter per garantire la continuità aziendale e la tutela dei lavoratori delle agenzie di viaggi che hanno registrato nel 2021 un calo di fatturato di almeno il 30%, rispetto al 2019 – si legge nella nota dell’associazione – Nel 2021 il turismo organizzato ha perso oltre 10 miliardi di ricavi, pari all’80% di quanto realizzato nel 2019. Gli stessi dati estremamente negativi si erano registrati nel 2020 e per ristorare tali perdite dal governo erano stati assegnati 625 milioni”.
Essendo terminato al 30 giugno 2022 il regime di temporary framework comunitario, si è reso necessario trovare un’altra base giuridica di riferimento, individuata nell’articolo 107.2b del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea che prevede la possibilità di erogare aiuti per danni arrecati da eventi eccezionali, come sono stati il Covid e le restrizioni ai viaggi per le misure sanitarie imposte dal governo italiano. Nel decreto di assegnazione, firmato a settembre 2022, sono stati rivisti, a seguito della richiesta delle associazioni di categoria, i criteri di distribuzione dei contributi per tener conto del differente mix di ricavi in regime di organizzazione e intermediazione.
Secondo Franco Gattinoni, presidente di Fto, «è imbarazzante per il nostro sistema comunitario che la macchina burocratica ci metta così tanto per attuare determinati interventi e soprattutto abbia bisogno di ulteriori approfondimenti di fronte al danno enorme che le nostre imprese hanno subito nel biennio 2020-2021 a causa di restrizioni a viaggiare imposte per legge. Già il valore del ristoro rispetto alle perdite conseguite non è assolutamente equo, ma se poi ci vogliono anni per pagarlo alle imprese diventa scandaloso».
«Propongo a questo punto di andare avanti sul de minimis per sbloccare almeno la parte delle agenzie che non superano il limite di 200mila euro di aiuti ricevuti, proseguendo la notifica ex 107.2b per le imprese con maggiori contributi. Dato che stiamo parlando di 39 milioni per 8mila imprese, penso che la maggioranza delle imprese potrebbe beneficiarne. Sappiamo di poter contare sul costante impegno del ministro e del ministero – conclude Gattinoni – insieme ai quali il sistema Paese può trovare le giuste soluzioni».