Qualcosa è stato fatto per le agenzie di viaggi e i tour operator, ma non basta a sconfiggere il drammatico effetto Covid. L’ultimo fondo ad hoc da 265 milioni stanziato con il decreto Agosto? Per carità, sono soldi, ma la cifra oltre a essere in ritardo e contenuta in un testo che deve ancora essere convertito in legge è anche insufficiente.
«Con il Manifesto per il turismo italiano abbiamo richiesto 750 milioni, basati su una previsione di miglioramento dello scenario esterno. L’importo tra l’altro è allocato su una platea più ampia di beneficiari, e corrisponde a meno di un terzo delle perdite reali delle imprese della filiera del turismo organizzato fino a luglio», interviene Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto, che conferma come in questo periodo gli operatori siano partiti con la presentazione delle istanze.
E in mezzo a questi fondi, c’è pure chi sostiene di essere escluso: «In verità sono delle esclusioni relative – spiega Enrica Montanucci, alla guida di Maavi, il movimento spontaneo delle agenzie di viaggi nato a seguito della prima mega protesta di Roma del 2 marzo scorso – Se parliamo di franchising non ci scordiamo che il franchisor prenderà il fondo perduto relativamente alla fatturazione totale del suo Gruppo. Quindi a questo punto io non trovo così sbagliato l’escludere il singolo se poi c’è chi si preoccuperà di fargli avere i soldi. Le parti devono trovare una forma di colloquio. Ritengo assolutamente corretta una retribuzione secondo i volumi di fatturato».
Ma ad attanagliare il settore – nonostante tutto vitale e pronto a riconquistare subito il terreno perduto – c’è anche la questione frontiere: «Lo scenario esterno – sottolinea Milani – è ulteriormente peggiorato: i confini sono chiusi, abbiamo una seconda ondata in altri Paesi europei, business travel, eventi e viaggi d’istruzione sono praticamente fermi. Non possiamo assolutamente ritenerci soddisfatti, anche se agenzie e t.o. sono stati finalmente ascoltati. Prevediamo che questa situazione si protrarrà anche nel primo semestre 2021». Soluzioni? «È indispensabile prorogare aiuti e sostegni alle imprese e attivare una coerente concertazione di misure di limitazione dei viaggi e organizzazione di eventi. Riaperture di alcune destinazioni, riallocazione di risorse eventualmente non utilizzate, fondo a garanzia dei voucher, proroga degli ammortizzatori e recovery fund sono le priorità».
Quanto alla cassa integrazione (tanti i lavoratori ancora in attesa), il direttore di Fto ribadisce che «il decreto Agosto ha assorbito i periodi degli ammortizzatori non fruiti al 12 agosto, limitando così la copertura al massimo fino a metà novembre». C’è la necessità – prosegue – di dare questo supporto alle imprese «per un altro periodo coerentemente con la ripresa delle attività. Siamo favorevoli al principio di premiare, con sgravi contributivi, chi farà a meno di ammortizzatori. E saremmo ben contenti di ritrovarci in tale situazione».
«Una grande occasione persa». Sono queste le parole di Ivana Jelinic, presidente di Fiavet, quando si parla di Bonus Vacanze. «Peccato che il governo non abbia previsto la possibilità per le agenzie di viaggi di utilizzarlo. Una misura interessante rivelatasi del tutto inefficace. Così come è stato marginale l’aiuto relativo al credito d’imposta sugli immobili a uso non abitativo, rivolto a chi possiede un immobile di proprietà. La maggior parte delle adv sono piccole-medie imprese in locazione. Ragion per cui la dimensione del vantaggio per la nostra categoria è risibile».
Facendo un passo indietro, si torna sul delicato e chiacchieratissimo tema voucher, con la numero uno di Fiavet che mette subito in chiaro le cose: « Il punto è ormai definito: si tratta di uno strumento del tutto sdoganato, nonostante le ritrosie dei clienti e delle associazioni dei consumatori. Sono normati dalla legislazione vigente, e pur comprendendo alcune sensibilità che ci vengono dal mondo consumer, ormai esiste una codificazione applicata e largamente diffusa».
Ultimo, ma non di certo meno importante, il capitolo Regioni, con lo stanziamento di una serie di misure complementari a quelle intraprese dal governo Conte per sostenere uno dei comparti, il turismo, tra i più colpiti dalla pandemia globale: «Ci sono state alcune risposte puntuali, nello specifico Lazio, Toscana e Marche, che hanno rapidamente messo in campo quello che si poteva. Altre, invece, hanno cercato di trovare soluzioni idonee, ma devo dire che si poteva fare di più. In ogni caso, in generale, abbiamo notato una grossa attenzione nel ricercare soluzioni e pensare a possibili risvolti futuri. Un esempio? I progetti incoming. Ciò che mi auguro è che nel prossimo futuro questa risposta sia manentuta e, anzi, addirittura alimentata», conclude Montanucci.