by Redazione | 29 Agosto 2017 7:00
Una lettera all’Unione Europea per lamentare gli effetti disastrosi della nuova direttiva sui controlli alle frontiere che ha causato un aumento dei ritardi del 97% nel Vecchio Continente nel periodo aprile-giugno 2017 rispetto all’anno scorso.
I firmatari della missiva rappresentano, in pratica, qualunque aereo operi in Europa, visto che le sigle sono Iata (International Air Transport Association), l’associazione delle compagnie aeree europee Airlines for Europe (A4E), Aci Europe, Era (associazione delle linee aeree regionali europee) e Airlines International Representation in Europa (Aire).
«L’implementazione del nuovo regolamento comunitario 458/2017 sugli scali europei è caotica e per questo invitiamo i Paesi membri a prendere i provvedimenti necessari per ridurre al minimo gli effetti indesiderati: ovvero più porte automatiche e più agenti ai controlli di frontiera», sottolineano le associazioni nelle lettera inviata lo scorso 24 agosto a Bruxelles.
Il nuovo regolamento, che prevede il rafforzamento delle verifiche nelle banche dati alle frontiere, ha causato secondo le associazioni dei vettori circa venti secondi in più di attesa alle dogane per ogni passeggero, che si traducono in una media di un’ora in più per ogni volo. Ad essere coinvolti sono stati circa 319 milioni di passeggeri, con i maggiori disagi avvenuti nei mesi estivi e soprattutto in Francia e Spagna.
Gli aeroporti si sono facilmente intasati e migliaia di persone hanno perso il volo, fanno sapere da Iata, e al coro si aggiunge la voce anche di Aci Europe, quindi di tutte le società di gestione degli aeroporti europei.
«Oltre ai ritardi nel trimestre aprile-giugno, il tasso di ritardo dei voli di giugno 2017 è aumentato del 30% proprio a causa dell’introduzione del regolamento comunitario e a luglio scorso i tempi di attesa ai controlli hanno raggiunto i 60 minuti per circa il 40% della giornata», fanno sapere le organizzazioni dei vettori e degli scali. La soluzione di Iata, A4E & co. è quella di aumentare il numero di risorse, prevedendo più agenti alle frontiere e più porte automatiche per il controllo elettronico dei passaporti.
«Sosteniamo tutte le misure dei governi per fronteggiare il problema della sicurezza, ma avevamo annunciato che tutto questo avrebbe richiesto risorse aggiuntive per evitare i ritardi», afferma Rafael Schvartzman, vicepresidente per l’Europa di Iata.
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