by Andrea Lovelock | 15 Settembre 2022 11:08
Quando i viaggiatori vincono, vinciamo tutti: è lo slogan forte usato da Expedia per diffondere ai media i risultati del suo monitoraggio sui comportamenti online dei viaggiatori nel secondo trimestre dell’anno che certifica il ritorno al package, purché empatico, e ai viaggi long haul.
Si tratta del primo check-up della Ota sulla ripartenza delle ricerche e prenotazioni via internet dei turisti nel mondo e il trend generale è stato sintetizzato in poche, ma significative, cifre da Richard Kocher, global media manager di Expedia: «Nei primi sei mesi dell’anno sono stati spesi 9 miliardi di euro in viaggio, +25% dalle famiglie, con un +10% di ricerche online per viaggi internazionali, mentre solo nel secondo trimestre si è registrato un +50% di prenotazioni per vacanze da effettuare fino alla fine dell’anno. Segno di una grande voglia di viaggiare, soprattutto sul lungo raggio, visto che, non appena sono state rimosse le restrizioni Covid in destinazioni e bacini chiave come gli Usa, ricerche, prenotazioni e vendite su mete lontane hanno fatto segnare – soprattutto nel mese di giugno – incrementi a doppia cifra rispetto al 2021».
Mete classiche come Londra, Parigi e Roma sono risultate tra le destinazioni più richieste in Europa. La ripresa è dunque solida, certificata e avvalorata dal crescente peso specifico dei canali online per prenotare e acquistare viaggi: oggi, anche per effetto del lockdown, gli internauti trascorrono in media 6 ore e mezzo davanti al Pc, il ché significa un totale di 100 giorni l’anno. Un tempo lunghissimo nel corso del quale avvengono prevalentemente chat, ricerche, consultazioni, prenotazioni e acquisti.
E per quanto concerne il mondo dei viaggi, Christine Walker Scarce, global media solutions manager di Expedia, non ha dubbi: «Nell’ultimo trimestre abbiamo assistito a un complessivo incremento di accessi sulle nostre piattaforme e a una forte crescita nelle prenotazioni di viaggi a lungo raggio con finestra temporale compresa tra i 60 e i 90 giorni prima della partenza, anche se ormai la tendenza generale, soprattutto per le mete domestiche, è di prenotare e acquistare tra i 30 e i 20 giorni precedenti».
Ma un trend decisamente interessante, segnalato dal Traveler Insights Report di Expedia, riguarda la crescente richiesta di viaggi all inclusive intesi in termini di servizi: ben 7 viaggiatori su 10 scelgono pacchetti omnicomprensivi (voli, alloggi, escursioni ad alta esperenzialità, transfer), anche se più costosi.
Da qui l’importanza di rivedere anche certe strategie pubblicitarie all’insegna del cosiddetto marketing empatico, ovvero una serie di azioni “spot” da compiere sui canali social per coinvolgere il potenziale cliente-acquirente di pacchetti di viaggio verso una destinazione dove l’elemento esperenziale deve farla da padrone e catturare l’attenzione del viaggiatore.
Non a caso, anche le prenotazioni alberghiere, soprattutto per le destinazioni a lungo raggio, hanno mostrato una crescita a doppia cifra in alcune macro-regioni chiave come Europa-Mediterraneo e Nordamerica a riprova che l’hotel tradizionale, soprattutto dopo il lungo periodo di restrizioni Covid, viene vista come la soluzione più sicura, certificata.
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