Rivoluzione del travel: i megatrend Skift

Rivoluzione del travel: i megatrend Skift
14 Febbraio 07:00 2025 Stampa questo articolo

Muta il ritmo del viaggio, anche a causa del cambiamento climatico. A confermalo sono gli autorevoli Skift Megatrend 2025, presentati a Londra a inizio anno e dove viene affrontato il prossimo futuro tracciando le tendenze che lo delineeranno, in una ricerca continua dell’equilibrio tra il desiderio di disconnettersi e la pressione di rimanere sempre connessi.

Secondo il sito web Usa, guidato da Rafat Ali, “la paura è una potente motivatrice”. Significa che il viaggiatore moderno, compresa la nuova generazione, è più consapevole, e cresce il numero di viaggiatori che valutano il relativo impatto che le loro vacanze, o trasferte di lavoro, possono avere se optano – come segnala Skift – “per il Botswana invece di Barcellona, o scelgono di viaggiare in treno più vicino a casa invece di volare verso un aeroporto congestionato in una metropoli brulicante di gente”.

Già nel 2020 una survey globale di Booking sui viaggiatori di quell’estate aveva rilevato come il 60% degli intervistati si sarebbe informato su itinerari con un impatto sulla popolazione locale. Allo stesso tempo il 51% affermava che avrebbe cambiato la destinazione di viaggio scelta e si sarebbe diretto verso una meta meno popolare se tale decisione avesse avuto un impatto ambientale minore. Lo scorso anno, sempre una ricerca della big Ota, aveva rimarcato tale direzione: l’80% degli intervistati – e questo è un dato rassicurante – dichiarava di voler “lasciare” i luoghi visitati in condizioni migliori rispetto a come li aveva trovati all’arrivo; mentre il 42% riteneva che i fornitori di servizi di viaggio fossero la chiave per affrontare l’emergenza ambientale.

Oggi come oggi resta forte, sempre in ottica green, il turismo di prossimità, con un focus particolare sul benessere e sul contatto con la natura: la sfida è scoprire nuove destinazioni ed esperienze alternative ai circuiti turistici tradizionali (e sovraffollati). Il Mastercard Economic Outlook 2025 ha identificato quest’ultimo fenomeno con la denominazione di travel twin, citando Dublino come meta alternativa a Londra, Stoccolma invece che Venezia o Siviglia al posto di Madrid. Un fenomeno che non intacca la voglia di viaggi internazionali.

Parallelamente, nonostante l’esplosione degli affitti brevi, Skift sostiene che “hotels are back”. L’Unpack’25 Report di Expedia ridefinisce l’esperienza ricettiva tradizionale rivelando il peso crescente dell’offerta gastronomica: per un terzo dei viaggiatori il servizio in camera di un buon ristorante d’hotel invoglierebbe a prenotare, mentre per il 31% la motivazione principale sarebbe la presenza di tavoli riservati esclusivamente a chi alloggia in albergo.

Tra i “die hard” l’intramontabile bleisure e il fenomeno della workation, esploso con il Covid: i viaggi di lavoro si combineranno sempre di più con il tempo libero o con periodi di lavoro da remoto in località turistiche. E dunque le aziende del travel dovranno farsi trovare pronte, offrendo soluzioni personalizzate a questi viaggiatori d’affari “speciali”, con servizi specifici che rispondano alle loro esigenze. I viaggi di gruppo a scopo di team building e incentive cresceranno, aumenterà ancora la domanda di spazi di coworking e servizi per nomadi digitali; questo vale per le strutture ricettive e per le destinazioni nel loro complesso.

Lente d’ingrandimento fissata sull’Asia che continuerà a crescere e rafforzarsi, e sulle prospettive del Medio Oriente. Due regioni turistiche che hanno generato la più alta crescita di arrivi nel 2019 (ultimo anno pre pandemia) e che hanno accolto rispettivamente 364 milioni e 64 milioni di visitatori: sono ben avviate a superare questi livelli entro la fine del 2025. Tra le mete in netta espansione va segnalata l’India che, secondo le previsioni di Trading Economics e le aspettative degli analisti, vedrà arrivi turistici intorno a 1.180.000 nel 2025 e 1.230.000 nel 2026. Quanto alla super ambiziosa Arabia Saudita, le proiezioni parlano di 37 milioni di arrivi stranieri nel 2030.

Nel corso di quest’anno si consolidano inoltre i modelli di abbonamento, mensili o annuali, con cui poter vivere anche esperienze migliori oltre che godere di vantaggi economici. Un ultimo esempio, dopo l’All You Can Fly di Wizz Air, arriva da Virgin Voyages con il pass annuale 2026 per le crociere.

Cresce poi il desiderio di rifugiarsi in posti come le isole private delle compagnie crocieristiche, in particolare ai Caraibi, come la Ocean Cay Msc Marine Reserve o Perfect Day at CocoCay di Royal Caribbean, perché il lusso è un mercato turistico ben saldo.

Un’altra tendenza riguarda i pagamenti elettronici, considerato che le previsioni dicono che entro cinque anni il digital payment supererà definitivamente il contante nella maggior parte dei Paesi, grazie all’espansione dei wallet, alla comodità del contactless e a soluzioni come il buy now pay later, che consente di dilazionare il pagamento in rate. Dal 15 al 20% di clienti abbandonerà l’esperienza di prenotazione se il loro metodo di pagamento preferito non è accettato, sottolinea la rivista trade Usa.

Infine, la robotica e sua maestà l’intelligenza artificiale che sarà maggiormente  impiegata nei diversi ambiti del turismo, come hotel, ristoranti e aeroporti, per svolgere compiti ripetitivi e migliorare l’efficienza dei servizi. «In generale, l’industria dei viaggi si muove a un ritmo frenetico – ha commentato Sarah Kopit, Skift editor in chief – Una tendenza forte riguarda gli spostamenti intenzionali che si portano dietro un reale significato. Si privilegiano la profondità e la scoperta dei luoghi e di se stessi».

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Giulia Di Camillo
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