Etihad Aviation Group accelera il suo processo di riorganizzazione e lo fa annunciando una nuova struttura e un nuovo modello operativo con effetto immediato. Il restyling strutturale passa per l’identificazione di sette divisioni commerciali: operazioni, commerciale, manutenzione, riparazione e revisione, risorse umane, finanza, servizi di supporto e trasformazione, guidati da un nuovo team dirigenziale che riporterà al ceo Tony Douglas, che assume anche la responsabilità di Etihad Airways.
«Ci avviciniamo al nostro 15° anniversario e la ristrutturazione del gruppo e del team di leadership ci aiuterà a gettare le basi per ottimizzare il valore della compagnia a livello mondiale e consentirà alla società di concentrarsi sul miglioramento delle performance operative di base – ha dichiarato Mohamed Mubarak Fadhel Al Mazrouei, presidente di Etihad Aviation Group – C’è stato un miglioramento dei nostri risultati operativi nel 2017 e speriamo di tornare alla normalità quest’anno, rafforzando la nostra posizione e la presenza sui mercati globali chiave e continuando a sostenere la crescita di Abu Dhabi nei settori del trasporto aereo, del commercio e del turismo».
Come riportato su L’Agenzia di Viaggi magazine, le perdite del 2017 di Etihad Airways erano passate da 1,87 miliardi di dollari a 1,52, con un miglioramento del 22% della performance operativa, trainata da ricavi in crescita e abbattimento dei costi. Il nuovo bilancio aveva visto anche la riduzione del 7,3% dei costi unitari, nonostante l’aumento del prezzo del carburante (337 milioni i costi aggiuntivi), l’entrata in amministrazione straordinaria dei suoi equity partner Alitalia e airberlin e l’investimento iniziale in un ampio programma di business transformation. La compagnia aerea aveva anche registrato un incremento dell’1,9% nei ricavi derivanti dalle attività core.
Per quanto concerne le nuove cariche, Peter Baumgartner sarà ora il principale consulente strategico di Tony Douglas nel team dirigenziale. Avendo guidato Etihad Airways come ceo dal 2016, sovrintenderà a livello di gruppo su alleanze e innovazione a livello globale. Mohammad Al Bulooki, vicepresidente esecutivo commerciale di Etihad Airways, è stato promosso a chief operating officer (coo) e sarà responsabile per le aree chiave, tra cui le operazioni di rete, operazioni tecniche e di volo, l’ingegneria della flotta e sicurezza, così come Etihad Airport Services, che gestisce i servizi a terra sia di linea che cargo. Sarà anche responsabile per i piloti e l’equipaggio di cabina della compagnia aerea.
Robin Kamark è stato nominato direttore commerciale. È in Etihad Aviation Group da aprile 2017 e guiderà la strategia di business della compagnia aerea (trasporto, vendite, marketing, management, servizio clienti, pianificazione di rete e alleanze). Sarà inoltre responsabile della divisione Hala. Ray Gammell assumerà la responsabilità delle compagnie aeree associate.
Ibrahim Nassir è stato nominato direttore delle risorse umane e responsabile sviluppo organizzativo, nonché di una vasta gamma di funzioni di supporto, tra cui formazione, servizi medici, premi, servizi alle persone e immigrazione. La nuova struttura organizzativa del gruppo comprende anche Abdul Khaliq Saeed in qualità di direttore dell’ingegneria; Mark Powers, chief financial officer; Mana Al Mulla, chief officer dei servizi di supporto; e Akram Alami, capo della trasformazione.
«Quasi la metà del nostro gruppo dirigente è composto da cittadini degli Emirati Arabi Uniti – ha commentato Tony Douglas, ceo di Etihad Aviation Group – Questo riflette il forte impegno nello sviluppo del nostro talento. L’obiettivo di questo processo è che Etihad sia nella migliore forma per garantirne la sostenibilità a lungo termine, permettendole di affrontare le sfide di un’industria aeronautica in costante cambiamento».
Altra mossa di Etihad per risollevarsi è stata l’accordo con Emirates per il prestito dei piloti. Il vettore di Abu Dhabi a fine giugno ha inviato una mail ai suoi dipendenti dando il via libera ai volontari che vorranno “accasarsi” presso la compagnia concorrente per i prossimi due anni. Così Emirates risolve il problema della mancanza di piloti ed Etihad potrà scaricare un po’ di costi del personale.