Prove tecniche di “condivisione” al Mitur tra governo e associazioni di categoria riguardo alle strategie da mettere in campo al più presto per fronteggiare l’emergenza legata alla carenza di personale nel turismo: nella riunione convocata dal ministro Daniela Santanchè è stata avviata “un’interlocuzione efficace – come si legge in una nota del ministero – per intervenire in modo tempestivo sulla questione della mancanza di personale nel comparto. Tante sigle e soprattutto idee molto chiare su come le imprese del settore vorrebbero uscire da questa impasse che rischia di mettere a repentaglio una stagione estiva che si preannuncia straordinaria nei numeri e nelle varie declinazioni del turismo”.
In particolare Assoturismo-Confesercenti, a poche ore dalla riunione al Mitur, ha reso note le sue “ricette”. In particolare politiche attive, riduzione del cuneo fiscale, rinnovi contrattuali nazionali a esenzione di imposta per i miglioramenti retributivi: queste le proposte presentate dal presidente di Fiepet, Giancarlo Banchieri, in rappresentanza di Assoturismo.
“La crescita del settore – si legge nella nota – si scontra sempre di più con le difficoltà di reperimento del personale: per la Pasqua e i mesi primaverili dei Ponti, periodi di picco della domanda, è possibile stimare oltre 50mila lavoratori mancanti nelle imprese turistiche. Questa mancanza di personale porterà le imprese a misurarsi con una situazione complessa e imprevedibile dal punto di vista organizzativo e, per quelle che non riusciranno a reperire tutti gli addetti necessari, è possibile stimare una perdita media di fatturato nel periodo del -5,3%, con conseguente abbassamento degli standard qualitativi e impatti sulla produttività”.
“Per superare questa emergenza – prosegue la nota Assoturismo – è opportuno investire sulle politiche attive del lavoro, attraverso maggiore cooperazione con i sistemi privati di reclutamento. Confesercenti, ad esempio, ha stretto con Adecco un’alleanza contro il mismatch, ma non si può lasciare l’incontro tra domanda e offerta alle sole iniziative private. Va realizzato un vero e proprio scambio di banche dati tra collocamento pubblico e associazioni di categoria che raccolgono il fabbisogno delle imprese. Cosa che ad oggi non esiste. Va velocizzato e snellito il procedimento di richiesta dei voucher, reintrodotti con la legge di Bilancio 2023: l’eccessiva farraginosità sta bloccando l’impatto positivo dello strumento, soprattutto nel comparto del turismo. Sempre nel rispetto della tracciabilità e della trasparenza”.
Ma ci sono poi delle misure strutturali che non possono rimanere disattese: “È opportuno introdurre – si legge infatti nella nota – tipologie contrattuali ad hoc per il lavoro stagionale per giovani e pensionati con misure di defiscalizzazione. La gestione dei flussi di immigrazione va inoltre ripensata in base alla opportunità di lavoro ed è necessario risolvere anche il problema della mobilità dei lavoratori stagionali. Infine, ma non meno importante, bisogna rafforzare la formazione professionale regionale di figure turistiche e realizzare una più stretta cooperazione tra istituti scolastici e imprese anche promuovendo l’alternanza scuola-lavoro che, se ben realizzata e con una stretta cooperazione anche con le associazioni di categoria, avvicina i giovani ai nostri settori. Occorre infine promuovere i contratti collettivi comparativamente più rappresentativi. Il danno reputazionale provocato dai Ccnl che fanno dumping salariale al ribasso è inestimabile e ha solo creato allontanamento, soprattutto dei giovani, dal settore del turismo”.