Roaming, trappole svuota-credito in nave e nei Paesi extra Ue
Federconsumatori mette in guardia chi parte per le ferie sulle insidie del roaming. Se infatti prima dell’addio al pagamento del traffico in roaming gli utenti erano estremamente attenti all’utilizzo del cellulare fuori dai confini nazionali, ora invece sono portati a pensare che il traffico sia libero e perciò più esposti alle insidie delle compagnie.
Ad esempio in alto mare, su alcuni traghetti e navi da crociera, scattano i collegamenti satellitari, estremamente costosi: gli smartphone, infatti, continuano a scaricare dati e aggiornamenti, consumando traffico dati, anche quando apparentemente inattivi. Le compagnie, in questo caso, sono tenute a informare via sms per tempo i propri clienti delle tariffe applicate per telefonate e traffico internet: se gli utenti non ricevono alcuna comunicazione dalla compagnia possono chiedere il rimborso di quanto viene loro addebitato.
È bene ricordare, in ogni caso, che se gli importi scalati per l’uso di internet superano l’importo di 50 euro deve scattare il blocco della rete. Se tale blocco non scattasse automaticamente, l’utente può chiedere il rimborso della differenza. Per chi deve viaggiare in nave, quindi, è bene ricordarsi di disattivare il traffico dati e di telefonare con moderazione, in alternativa è possibile sottoscrivere con la propria compagnia offerte e pacchetti più economici dedicati appositamente a chi viaggia su navi e traghetti.
Serve attenzione anche per chi debba viaggiare attraverso Paesi che non appartengono alla Ue quali, ad esempio, Svizzera, San Marino, Montenegro e Albania. Non facendo parte della Unione, infatti, l’abolizione del roaming in questi Paesi non è in vigore. Anche in questo caso le compagnie sono tenute a informare i propri clienti dei costi applicati, non appena varcati i confini, e se questo non dovesse avvenire è possibile effettuare un reclamo.
A tutti gli utenti incappati in questi extra-costi Federconsumatori consiglia di rivolgersi ai nostri sportelli presenti sull’intero territorio nazionale, per valutare la correttezza degli addebiti e per effettuare la richiesta di rimborso, qualora non vi fosse stata una corretta e tempestiva comunicazione.