Rogo al museo di Rio. Il presidente del Brasile: «Giornata tragica»
Giornata triste per il Brasile. Nelle scorse ore un vasto incendio ha devastato il Museo nazionale di Rio de Janeiro che ospita oltre 20 milioni di reperti dell’epoca imperiale brasiliana e che a giugno aveva compiuto 200 anni. Le fiamme sono divampate in serata quando la struttura era già chiusa al pubblico.
Il presidente del Brasile, Michel Temer, ha definito quella di domenica «una tragica giornata per la museologia» nel Paese. «Incalcolabile per il Brasile la perdita della collezione del Museo Nazionale», perché «sono stati persi duecento anni di lavoro, ricerca e conoscenza», ha affermato Temer in una nota. «È un giorno triste per tutti i brasiliani», ha aggiunto.
Anche il ministro della Cultura, Sèrgio Sà Leitao, ha dichiarato che è un giorno di lutto e che la situazione è deplorevole, ma ha osservato anche che è una conseguenza di «anni di negligenza».
Il Museo nazionale di Rio de Janeiro, inaugurato dal re Juan VI del Portogallo il 6 giugno 1818, è considerato il quinto più grande al mondo per la collezione esposta. Tra i suoi 20 milioni di pezzi, tra cui resti di dinosauri, meteorite e mummie, c’è anche il cranio di Luzia, una donna che ha vissuto nell’attuale territorio brasiliano 11.500 anni fa.
Si tratta del fossile più antico dell‘America Latina oltre che di uno dei più importanti reperti archeologici del continente. I resti ossei, rinvenuti nel 1974 a Lagoa Santa, appartengono a una donna morta all’età di 20-25 anni, e che fu una delle prime abitanti del Brasile e la ricostituzione del suo volto ha rivelato tratti somatici simili ai neri africani e agli aborigeni australiani.