Quasi pronto il nuovo regolamento per gli affitti brevi elaborato dal Comune di Roma. La precisazione giunge direttamente dal Campidoglio: l’obbligo di riscuotere la tassa di soggiorno, fissata a 3,5 euro a notte, sarà assegnato ai colossi dell’intermediazione extra alberghiera, tra i quali Airbnb – col quale la Giunta Raggi ha già raggiunto una intesa nei giorni scorsi – Booking.com e Homeaway che da soli nel 2017 hanno generato e fatturato milioni di soggiorni nella Capitale.
Secondo un primo calcolo, con questo provvedimento si potrebbero recuperare dai 20 ai 22 milioni di euro di tassa. La decisione del Comune di Roma di assegnare alle Olta il ruolo di riscossori è stato però duramente criticato dagli albergatori che trovano assurdo rivolgersi a società private che sono dei collettori commerciali per incassare una tassa, anziché perseguire i singoli soggetti che gestiscono le 50mila case vacanze secondo una stima denunciata da Federalberghi.
Tanto che i vertici di Federalberghi Roma hanno dichiarato di fare “buon viso a cattivo gioco” solo perché si tratta di un’emergenza operativa e perché l’assessore al turismo del Comune di Roma, Adriano Meloni, ha prospettato un lieve aumento della quota parte della tassa riscossa a favore del settore turistico. Attualmente con la tassa di soggiorno la Capitale incassa 125 milioni di euro, di cui solo 2,8 milioni sono stati assegnati al settore del turismo.